Certi risultati non sono così sorprendenti, ma è certo che la tensione giochi brutti scherzi: Il match tra Nicolas Mahut e Pablo Carreno Busta metteva in palio molto più che l'accesso agli ottavi a Parigi Bercy, almeno per lo spagnolo. Perdendo con un netto 6-4 6-1, non ha più nelle sue mani l'eventuale qualificazione alle NITTO ATP Finals di Londra. La semifinale allo Us Open sembrava metterlo al riparo da sorprese, ma da allora è entrato in una spirale negativa che lo ha quasi fatto risucchiare dagli inseguitori. Povero Pablo: tutti sperano che non ce la faccia. Non crediamo che gli appassionati ce l'abbiano con lui, ma nessuno crede che possa essere un fattore a Londra. Anzi, sarebbe un “cenerentolo” come è capitato, per esempio, ad Alberto Berasategui nel 1994. Dopo aver lottato duramente contro Vasek Pospisil, sono bastati appena 86 minuti a Mahut per eliminarlo in due set e dunque vendicare la sconfitta di due mesi fa, proprio allo Us Open. In attesa di un paio di giorni “caldissimi” nella corsa al Masters, si registra un'altra eliminazione eccellente: va fuori Sam Querrey, battuto con un doppio 6-4 6-4 dal redivivo Filip Krajinovic. Anche questo risultato sorprende, ma non così tanto. A ben vedere, Krajinovic sta vivendo un periodo di forma strepitoso, partito con i tornei Challenger e poi proseguito nel circuito ATP. Non diventerà il fenomeno che si pensava potesse essere da ragazzino, quando Nick Bollettieri aveva speso parole (molto) importanti nei suoi confronti, però vale più di quello ce ha ottenuto fino a oggi. Con questo successo, il terzo di fila a Parigi, ha cancellato le speranze di Querrey.
RINCORSA A QUATTRO
Tutti si aspettavano una sorta di spareggio Carreno-Querrey, invece si giocheranno un posto nei quarti Nicolas Mahut e Filip Krajinovic. In altre parole, una wild card e un qualificato. Nei tornei di fine stagione può succedere anche questo. A differenza di Carreno, Querrey può recriminare perché ha avuto un break di vantaggio nel secondo. Tuttavia, ha tirato “soltanto” 11 ace (pochi, in 10 turni di battuta) e termina la stagione con un bilancio di 36 vittorie e 21 sconfitte. Si è aggiudicato un paio di tornei, ma il vero exploit lo ha centrato con la semifinale a Wimbledon. A questo punto, tutto passa nelle mani di Kevin Anderson, Juan Martin Del Potro, Jo Wilfried Tsonga e – udite udite – Lucas Pouille. È inutile fare calcoli e congetture, anche perché lo scenario si evolverà di giorno in giorno. In questo momento, abbiamo un paio di certezze: il favorito è Kevin Anderson, se non altro perché parte da una posizione di vantaggio, ma è altrettanto vero che ognuno è padrone del proprio destino: ad Anderson, Del Potro e Tsonga “basterà” un piazzamento in semifinale per assicurarsi un posto a Londra (anche se il francese avrà bisogno della complicità altrui), mentre Pouille deve arrivare almeno in finale. Con il forfait di Federer e l'attuale fisionomia del tabellone, non è impossibile. Di certo, un eventuale quarto contro Anderson sarebbe davvero una sorta di spareggio. Ma prima dovrà vincere un paio di partite, e già contro Feliciano Lopez sarà dura.