Una puntata dedicata alla semifinale di Indian Wells tra Sinner e Alcaraz, i problemi di Djokovic e il difficile rapporto tra Paolo Bertolucci e le Oche, ci vuole un “fegato” da parte di Adriano Panatta

Jannik Sinner ha perso dopo diciannove vittorie consecutive, niente di troppo grave secondo l’opinione di Bertolucci. “Nello sport si vince e si perde, soprattutto quando l’avversario gioca la migliore partita da sei mesi a questa parte“, come sempre Panatta è pronto a essere in disaccordo con lui e rilanciare. “Dopo il primo set modestamente pensavo che gli desse 6-3 al secondo, l’altro non giocava proprio“. Poi la stoccata di Panatta verso il suo ex compagno di doppio: “Quand’è l’ultimo anno che hai preso una palla corta? Il 1969?

“La partita era già indirizzata, il motivo è che la percentuale di prime palle era troppo bassa. L’altro è riuscito a destabilizzarlo, variare di più e lavorando di più e lui ha iniziato a perdere sicurezza e steccare con il dritto. Quando due giocatori sono sullo stesso livello, basta che uno renda al 95% accade questo”, questa l’analisi concisa da parte di Bertolucci sulla semifinale di ieri.

Una chiacchierata veloce anche sulla sconfitta di Djokovic e sugli obiettivi futuri del tennista serbo. “Non è che Djokovic soffre del complesso Italian Style?” chiede Panatta, “Lui ha giocato proprio male, bene Nardi, Ivanisevic mi ha detto che voleva tornare indietro e allenarsi sulla terra. A lui interessa Parigi, Wimbledon e Olimpiadi” risponde Bertolucci. Infine i due amici ipotizzano che il vero problema di Djokovic possa essere di altro genere. “Magari ha litigato con la moglie a casa. Tu litigavi con tua moglie per il gatti? Avevi il gatto peggiore del mondo“, chiede Panatta prima della chiusura di Bertolucci: “io sono passato dalle oche al gatto, poi ho eliminato le oche”

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