C’è un sospiro di sollievo. Qualcuno temeva che Alexander Zverev, astro oramai ben oltre l’esser nascente, si fosse perso. Certo, è solo una finale colta nell’ATP 250 di San Pietroburgo. La terza di una carriera appena cominciata. Ma è ben più che una semifinale, quella che lo ha visto prevalere con forza e classe contro Tomas Berdych, dopo mesi passati a rimediare sconfitte inopinate e a tirare il fiato non prendendo parte alle Olimpiadi. Per il tedesco di origine russa, il 2016 è la prima vera stagione nel circuito pro. Le aspettative su di lui sono enormi, designato quasi unanimemente futuro numero uno del circuito. Aspettative che possono pesare come macigni, sulle sue gracili spalle.
Nei quattro precedenti, il ceco aveva colto altrettante vittorie. Tre quest’anno, compreso il terzo turno di Wimbledon, quando Sasha giocò una partita sin troppo deludente. Che in Russia la musica sia tutt’altra lo si coglie sin dai primi scambi. Berdych non può essere al massimo della forma. E’ appena rientrato nel circuito, dopo l’appendicite acuta che l’ha tenuto fuori dai giochi per più di un mese, facendogli saltare anche lo Us Open dopo 52 Slam consecutivi. Ma è pur sempre un top 10: magari sempre (o quasi) con quelli più forti di lui (pochi). Ma che è pressoché imbattibile per quelli sotto. Ma oggi non è proprio giornata. Il tedesco inizia impeccabile al servizio e non concede praticamente nulla. Tomas, nel quinto gioco, si immola al suo altare con tre sciagurati doppi falli. Che costano inevitabilmente il break. Un gentile omaggio che Zverev tiene stretto gelosamente fino alla fine del parziale, chiuso per 6-4.
Cambia poco, la sinfonia, nel secondo set. Il break, per il tedesco, arriva al terzo gioco. Ancora con la con la collaborazione di Berdych. Il ceco è comunque generoso, propositivo. Si avventura spesso a rete e cerca di sorprendere il giovanissimo avversario. E va vicino, vicinissimo al rientrare nel set. Una palla break sprecata nel settimo gioco e tre nell’ultimo game. Zverev serve per il match, Berdych lascia andare il braccio e si procura tre occasioni per pareggiare i conti. Spreca tutto malamente, forse senza la giusta convinzione di poterla recuperare davvero, questa partita. Zverev pareggia i conti e al secondo match point, complice uno dei tanti errori non forzati di Tomas, chiude la disputa. E si lascia coccolare dal plauso del pubblico, tutto o quasi della sua parte, che l’ha adottato sin dal suo esordio nel torneo. In fondo nelle sue vene scorre un po’ di sangue russo…
ATP 250 SAN PIETROBURGO – Semifinali
Alexander Zverev (GER) b. Tomas Berdych (CZE) 6-4 6-4
Stan Wawrinka (SUI) b. Roberto Bautista Agut (SPA) 7-6 6-2