L'anno scorso aveva battuto Nick Kyrgios nella “sua” Toronto, ma quest'anno ha fatto ancora meglio. Schivate le insidie brasiliane di Rogerio Dutra Silva (con tanto di quattro matchpoint annullati), Denis Shapovalov ha colto il miglior successo in carriera battendo (un pessimo) Juan Martin Del Potro. Con questo 6-3 7-6, è diventato il più giovane a centrare gli ottavi in un Masters 1000 dal 2004. L'ultimo, udite udite, fu Rafael Nadal, suo avversario negli ottavi. “Del Potro è il mio idolo – ha detto il biondissimo canadese – prima di tutto è un onore giocare contro di lui. Ma batterlo è una grande iniezione di fiducia”. Del Potro possiede armi ben conosciute, ma Shapovalov ha trovato tutte le risposte di cui aveva bisogno. “Nel tie-break ho risposto a diversi servizi e lui ha sbagliato un paio di dritti. Penso di aver fatto un buon lavoro”. La partita poteva girare sul finire del secondo set, quando Shapovalov ha servito per il match sul 6-5 ma si è fatto riprendere e si è trovato addirittura 1-3 nel tie-break. Nel momento del bisogno ha intascato cinque punti consecutivi e ha chiuso con una volèe vincente, mandando in visibilio un pubblico di cui faceva parte anche la leggenda dell'hockey Wayne Gretzky. “Non avevo mai giocato in un'atmosfera come questa. Mi stavano per scoppiare le orecchie, c'è stato un clima folle. E' molto bello averlo vissuto, mi sento privilegiato a far parte di questo torneo”. Di certo il Canada gli fa bene: l'anno scorso si era distinto a Toronto, adesso sta facendo grandi cose a Montreal e nei mesi passati si è aggiudicato due tornei Challenger a Drummondville e Gatineau. L'incidente di febbraio, con l'involontaria pallata a giudice di sedia Arnaud Gabas, sembra essere stato cancellato nel modo migliore: a suon di risultati.
ESORDIO SOFT PER FEDERER, KO LORENZI
Il resto di giornata ha sancito il ritorno di Roger Federer. Lo svizzero non ha avuto problemi contro la wild card locale Peter Polansky, famoso per essere stato vittima di sonnambulismo. Reduce dai festeggiamenti per il 36esimo compleanno (vissuti con cinque torte e il concerto dei Coldplay), non ha avuto problemi nell'intascare un rapido 6-2 6-1. Negli ottavi affronterà una delle sue vittime preferite: in 16 scontri diretti, David Ferrer non gli ha portato via neanche un successo. Soltanto Mikhail Youzhny ha giocato così tante partite contro di lui senza vincerne nemmeno una. Anche Rafael Nadal ha lasciato appena tre game al suo avversario. Un successo che vale, perché contro Borna Coric aveva perso due volte su tre e il croato era considerato ben più ostico di Polansky. Un secco 6-1 6-2 lo ha portato ad appena due successi dalla riconquista del numero 1 ATP. “Shapovalov sarà un grande avversario. E' un giocatore aggressivo, giovane, con tanta energia addosso. Sono sicuro che avrà molto fiducia dopo i successi nei primi due turni”. Da segnalare l'uscita di scena di Paolo Lorenzi: dopo la buona vitoria contro Tiafoe, non ha avuto molte chance contro il redivivo Nick Kyrgios. L'australiano si è imposto 6-2 6-3, tirando dieci ace e brekkando Lorenzi per tre volte. In tutto il match, l'azzurro ha avuto soltanto una palla break, peraltro non trasformata. La Rogers Cup 2017 ha ospitato diverse sorprese: a livello di ottavi, sono in gara soltanto 6 teste di serie. Tuttavia, in attesa dell'ennesima finale Federer-Nadal, Montreal avrà la bella sfida tra Nick Kyrgios e Alexander Zverev, replay del match giocato cinque mesi fa a Indian Wells (e saltato a Washington). Allora vinse l'australiano, ma da allora sono cambiate un bel po' di cose…