Il gran match contro Zverev non è stato un fuoco di paglia. L'australiano gioca un match fantastico e supera Djokovic per la seconda volta in dieci giorni. Viene aiutato dalla cattiva prestazione del serbo, ma mostra grande personalità e si merita il successo in due set. E' presto per parlare di svolta, ma i segnali sono incoraggianti.

C'erano grandi attese per l'incontro tra Novak Djokovic e Nick Kyrgios. Non sono passate neanche due settimane dal loro primo e unico scontro diretto, ad Acapulco, con vittoria a sorpresa per l'australiano. Kyrgios è reduce da un incontro di altissimo livello contro un altro predestinato, Alexander Zverev, dove aveva mostrato potenzialità enormi. In effetti, soltanto i limiti mentali possono impedirgli di essere tra i dominatori del circuito negli anni a venire. “Giocare contro i più forti, nei tornei più importanti, mi stimola molto. Temo molto di più giocare contro ragazzi che sono dietro di me in classifica” aveva detto. Nadal, Federer e Djokovic sconfitti al primo tentativo non possono essere un caso, o una rondine che non fa primavera. E non è un caso nemmeno la bella vittoria di oggi. 6-4 7-6, partita condotta dall'inizio alla fine. Di là c'era un Djokovic nervoso, sottotono e abulico e mai in grado di impensierirlo. Sin dai primi punti si capisce quale possa essere l'antifona: a partire male, malissimo, è proprio il serbo. Sceglie di servire e si fa subito sorprendere dall'aggressività dell'aussie. Palla break, errore di Nole e Nick prende subito il largo. I campanelli d'allarme, per Novak, continuano a suonare. E' costretto ad arginare con molta fatica una palla dello 0 a 3. Sull'1-3, giudice di sedia e di linea cominciano a fare a gara per far innervosire Kyrgios, effettuando due chiamate a suo sfavore. Nick non fa una piega. Potrebbe perdersi in monologhi autolesionisti, invece mantiene la calma. E continua a mietere impietosamente punti su punti al servizio. Spesso sopra i 200 km/h. Nole continua a far fatica, praticamente nullo se non falloso in risposta e sempre costretto ad arginare al servizio.

DJOKOVIC TROPPO NERVOSO
La seconda palla del doppio break annullata sul 2 a 4 rimanda solo di qualche minuto la conclusione di un primo set mai in discussione. Conclusione con tanto di warning, per il serbo, che sfoga la frustrazione sulla malcapitata racchetta. A inizio secondo set Nole ritrova un po' efficacia, almeno al servizio, mentre Kyrgios continua a recitare il suo copione. Serve bene e quando si avventura a rete son sempre e solo delizie. I monologhi, tanto cari all'australiano, stavolta li fa di Novak. Il numero due al mondo è nervoso e lo mostra in maniera sin troppo teatrale. Siamo al traguardo del secondo set: l'australiano deve solo affondare per poter far suo l'incontro. Sul 4 a 5, è costretto per la prima volta ai vantaggi sul proprio servizio. Ma Nole nemmeno si avvicina all'agognato setpoint. Al contrario di Kyrgios, che ottiene due chance nel game successivo. Sfruttandole, sarebbe andato a servire per il match. Nole si salva, con i primi spunti da campione dell'incontro e riesce infine ad aggrapparsi al tiebreak, ultimo salvagente del suo pessimo incontro. Ma il serbo lo gioca proprio male. Regala il primo punto e non oppone resistenza al servizio dell'impassibile Nick. E consegna quattro match point all'avversario con un altro sciagurato errore. Kyrgios chiude e vola nei quarti, per la prima volta a Indian Wells. Dopo 19 vittorie di fila in questo torneo Nole esce sconfitto, meritatamente. E lascia ulteriori dubbi, su quale possa essere il suo ruolo in questo strano 2017.

ATP MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Ottavi di Finale
Nick Kyrgios (AUS) b. Novak Djokovic (SRB) 6-4 7-6(3)