Un anno fa ha iniziato a farci sognare. Potito Starace, nell’anniversario di quel fantastico Roland Garros in cui battè l’idolo di casa Grosjean e fu a un passo dall’estromettere Marat Safin, sta attraversando un periodo molto difficile. E’ appena giunta la notizia della sua sconfitta a Barcellona per mano di Dominik Hrbaty, una partita in cui Potito non ha mai avuto chance. E non è certo il passaggio del primo turno del torneo spagnolo (col facile successo su Teimuraz Gabashvili) che
Un anno fa ha iniziato a farci sognare. Potito Starace, nell’anniversario di quel fantastico Roland Garros in cui battè l’idolo di casa Grosjean e fu a un passo dall’estromettere Marat Safin, sta attraversando un periodo molto difficile. E’ appena giunta la notizia della sua sconfitta a Barcellona per mano di Dominik Hrbaty, una partita in cui Potito non ha mai avuto chance. E non è certo il passaggio del primo turno del torneo spagnolo (col facile successo su Teimuraz Gabashvili) che può cambiare le carte in tavola: a parte la finale del challenger di Napoli persa da Gasquet e una vittoria a Valencia contro il vecchio Alex Calatrava, Starace sta subendo sconfitte pesanti e fatica a trovare il tennis brillante del 2004. Il suo ranking nella Indesit Race dice 88, ma un fallimento a Roma e al Roland Garros potrebbero costargli cari; il discorso vale a maggior ragione per l’Entry Ranking, in cui Potito è 63esimo ma con punti "pesanti" in scadenza.
Non c’è da stracciarsi le vesti, ma da preoccuparsi seriamente: un notevole passo indietro, per la sorpresa azzurra dell’anno scorso, coinciderebbe con una discesa nel mare magnum delle qualificazioni, dei challenger, dei piccoli tornei. Un regresso che avrebbe ripercussioni sul morale di "Poto", che già lamenta, purtroppo, ricorrenti fastidi fisici. Incrociamo le dita. (f.f.)