La curiosa storia di Yates e Hunter Johnson. Conobbero i gemelli Bryan quando avevano 10 anni: oggi ne hanno 21, sognano di fare i professionisti e ogni tanto gli capita di fare da sparring alla coppia più forte del mondo. Hanno appena vinto il loro primo torneo future. 

Questa storia parte da lontano, addirittura dal Masters del 2004. Si giocava a Houston e si chiamava ancora “Tennis Masters Cup”. Era uno dei pochi momenti difficili nella ridente carriera dei gemelli Bob e Mike Bryan. Avevano perso la leadership mondiale e stavano faticando per recuperarla. Durante un allenamento al Westside Tennis Club, lo sguardo di Wayne Bryan (padre dei gemelloni) fu attratto da una t-shirt indossata da un paio di ragazzini di 10 anni, Yates e Hunter Johnson. In qualche modo, si erano infilati in prima fila per seguire i loro idoli. Sulle loro magliette c'era scritto “Twins Rock”. Li ha avvicinati e ha chiesto, certo di una risposta positiva: “Siete gemelli, vero?”. Dopo la risposta entusiastica, il padre dei Bryans gli ha fatto cenno: “Forza, venite con me, vi faccio conoscere Bob e Mike!”. Da allora sono passati 11 anni e si è creata una simpatica e curiosa amicizia, che di tanto in tanto si tramuta in un sogno per Yates e Hunter, oggi 21enni. Un paio di volte all'anno, Bob invia un SMS a Yates chiedendo se vogliono stare con loro in un torneo e fare da sparring partner. Quest'anno si sono ritrovati all'ATP 500 di Washington, dove i Bryan vanno a caccia del titolo numero 108. Hanno passato il primo turno battendo Murray-Peers, finalisti in carica di Wimbledon. “Adesso che sono cresciuti e diventati forti, sono ottimi sparring partner – racconta Bob – anni fa erano semplici raccattapalle. Poi abbiamo iniziato a giocare per scherzo, dopo un allenamento…ed è finita che abbiamo giocato set interi!”


HANNO GIA' VINTO UN FUTURE

"Palleggiare con i Bryan? La cosa impressionante è che non sbagliano mai!” racconta Hunter, gemello “minore” poiché è nato circa 20 minuti dopo. I fratelli Johnson non sono semplici sparring. Hanno ancora l'ambizione di diventare professionisti. Sono appena rientrati negli Stati Uniti dopo una lunga trasferta in Belgio, dove si sono aggiudicati il loro primo titolo professionistico a De Haan. Tra un mesetto torneranno a scuola, presso il Southern Methodist in Texas, dove svolgeranno l'ultimo anno (si sono trasferiti dalla Louisiana). Dopodiché si dedicheranno interamente al tennis e tenteranno di costruirsi una carriera. Almeno, così pensava Yates. Ma Hunter l'ha corretto. “Forse: abbiamo ottenuto l'eleggibilità nella scuola per due anni e probabilmente li faremo entrambi, giocando in contemporanea qualche torneo PRO”. I due non vanno troppo d'accordo con l'allenatore del team tennistico della scuola: li ha separati come coppia di doppio: “Come puoi fare una cosa del genere? Siamo gemelli!”. Non a caso, nel tempo libero continuano ad allenarsi insieme.

L'OTTIMISMO DI BOB BRYAN
L'autostima è cresciuta da quando i Bryan li hanno invitati a palleggiare con loro. Hanno vissuto esperienze importanti a Memphis 2014, poi quest'anno a Indian Wells. Questa particolare amicizia ha permesso loro di entrare “nel giro”. Se è vero che prediligono i Bryan, hanno palleggiato anche con CoCo Vandeweghe, che li ha pure stuzzicati. A suo dire, non vanno troppo spesso a rete per essere doppisti. Loro si sono fatti una risata, e nei successivi due punti le hanno mostrato di cosa sono capaci. “Il loro stile ricorda un po' il nostro – dice Bob Bryan – si muovono insieme, poi hanno la capacità di coprire i buchi. Credo che nei prossimi due anni al College sarano molto difficili da battere. Il futuro? Credo che avranno una bella carriera nel tour”. Attualmente sono numero 1026 nel ranking ATP di doppio. Il tempo non è ancora un nemico: hanno 21 anni. Non ci crederete, ma i gemelloni hanno vinto il loro primo titolo ATP (Memphis 2001) quando ne avevano 23. Difficilmente potranno eguagliarli, ma intanto il tennis americano sogna di aver trovato i nuovi gemelli d'oro. Anzi, due “Twins Rock”.