Il dopo-Nadal rimane incerto, ma nel frattempo in Spagna possono tirare un sospiro di sollievo: la diciottenne Paula Badosa Gibert, vincitrice quest'anno del Roland Garros juniores, ha scelto la RFET. E pure il baby fenomeno Nicola Kuhn, ‘strappato’ alla Germania.Tanta volte si è detto che il futuro del tennis spagnolo, nel dopo-Nadal, sarebbe potuto diventare un grosso problema. Invece da qualche tempo è spuntata Garbine Muguruza, 22 anni e un futuro da numero uno che pare assicurato, ed è di oggi una doppia notizia molto preziosa che farà tirare un bel sospiro di sollievo ai vertici della Federazione. Quella che fa maggior piacere ai tifosi è la conferma della nazionalità spagnola per Paula Badosa Gibert, diciottenne che quest’anno ha conquistato il Roland Garros juniores, ed è attualmente numero 227 della classifica WTA, nonché numero 9 del Paese. Il suo caso ha riportato alla mentre la vicenda di Garbine Muguruza, contesa fra Spagna e Venezuela, e si è concluso esattamente nella stessa maniera, favorevole agli iberici. In realtà, la giovane nata a New York da padre catalano e madre statunitense non aveva mai avuto dubbi sul suo futuro, fino a quando lo scorso aprile, malgrado l’assenza di tutte le migliori, Conchita Martinez non l’ha convocata per il play-out di Fed Cup contro l’Argentina. Quando le chiesero perché, fece capire di non averla presa affatto bene: “Se ne sta occupando il mio manager – rispose – e non so ancora se giocherò per la Spagna o per gli Stati Uniti”. A quel punto gli States hanno provato a sondare il territorio con Josè Higueras, ex coach di Roger Federer e oggi responsabile del settore giovanile per la USTA, che ha fatto quattro chiacchiere con Albert Molina, uomo del colosso IMG che cura gli interessi della giovane. Evidentemente non se n’è fatto nulla, e la Badosa, che si allena a Barcellona con Xavier Budo (lo stesso coach di Carla Suarez Navarro), ha scelto la Spagna, al termine di una trattativa che oltre al suo agente ha coinvolto il Consiglio Superiore dello Sport e la Liga de Fútbol Profesional, l’equivalente della nostra Lega Calcio, da cui la Badosa ha ricevuto il patrocinio. La spagnola ha ufficializzato il tutto attraverso il proprio account di Twitter, e sarà quindi disponibile per il prossimo impegno di Fed Cup dell’armada, che il 6 e 7 febbraio sfiderà la Serbia nel World Group 2, a caccia di un posto nei play-off promozione per il Gruppo Mondiale.
ARRIVA KUHN, GIÀ NEL RANKING A 15 ANNI
Oltre alla Badosa, alla RFET festeggiano anche un altro giovane di assoluto spessore che ha scelto la Spagna: Nicola Kuhn. Nato in Austria da padre tedesco e mamma russa, il biondino quindicenne aveva sempre giocato per la Germania, prima di ottenere la cittadinanza spagnola perché ha vissuto a Torrevieja (nella Comunità Valenciana) sin da quando aveva soli tre mesi. Kuhn è uno dei pochissimi atleti nati nel nuovo millennio a vantare già un posto nel ranking ATP, come il più noto canadese Felix-Auger Aliassime, che peraltro ha battuto lo scorso ottobre nella finale della Coppa Davis juniores, giocata alla Caja Magica di Madrid. Allora, il giovane Nicola indossava ancora la maglia della Germania, che a sorpresa ha trascinato nella finale persa proprio contro il Canada. La nomination a miglior giocatore del torneo ha attirato ancor di più l’attenzione della Spagna, e visto che il giovane non aveva mai nascosto di desiderare un futuro coi colori giallorossi, dalle parti di Madrid hanno accelerato i tempi per regalarglielo. “Ho vissuto qui sin da piccolissimo – ha detto nella conferenza stampa organizzata per l’occasione dalla Federcalcio spagnola, che oltre alla Badosa affiancherà anche lui e l’atleta di taekwondo Joèl Gonzalez (oro a Londra 2012) – e in parte mi sento spagnolo. Ho sempre sognato di giocare per questo paese”. Alla felicità della Spagna si contrappone l’amarezza della Germania, che ha perso l’artefice della vittoria dello scorso anno ai mondiali under 14. “Abbiamo saputo del passaggio di Kuhn alla Spagna solo ad accordo firmato”, ha spiegato il vice-presidente della Federazione tedesca Dirk Hordoff (noto anche come allenatore di Tipsarevic) al portale tennisnet.com. “Abbiamo avuto la notizia via e-mail. Kunh ha giustificato il suo passaggio spiegando le migliori opportunità che gli sono state offerte dalla RFET, e dobbiamo accettare la sua decisione, ma è un peccato che non ci abbiano contattato prima. Nicola è un bravo ragazzo, con un atteggiamento molto buono e professionale. L’abbiamo sempre aiutato in passato ed eravamo pronti a farlo anche per il 2016”. Invece lui gli ha chiuso la porta in faccia, togliendo una grande promessa alla Germania per regalarla alla Spagna. Ma dato che in Germania non ci è nemmeno nato, e tennisticamente è spagnolo al 100%, è stato giusto così.
Circa l'autore
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...