Il capitano russo sceglie Irina Khromacheva per i singolari. “E’ l’unica chance di vincere”. Nessuna sorpresa tra le azzurre. Cerimonia spettacolo presso l’Unione Sarda.
I team di Italia e Russia in posa con la Fed Cup
(La foto in home page è di Costantini – FIT)
Dall’inviato a Cagliari, Riccardo Bisti – 1 novembre 2013
Il bello delle gare a squadre sta anche nei loro rituali, che permettono di mascherare differenze tecniche che poi risultano evidenti alla prova del campo. Tuttavia, chi spera in una finale equilibrata può aver trovato conforto dalla Cerimonia-Sorteggio, tenutasi presso l’elegante palazzo de “L’Unione Sarda”, il più importante quotidiano della Regione, vera e propria istituzione per i sardi. E’ una struttura di nuova costruzione, inaugurata meno di 5 anni fa. Per questo non c’è da stupirsi del maxi-schermo che troneggia sopra l’ingresso e mostra il logo della finale, nonché le immagini di SuperTennis. La TV della FIT ha trasmesso in diretta l’evento, cui hanno partecipato diverse personalità, tra cui il presidente ITF Francesco Ricci Bitti, Massimo Consalvi in rappresentanza del title-sponsor BNP Paribas e Alessandra Zedda per le istituzioni sarde (è assessore a programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio). L’auditorium del pian terreno si è riempito all’inverosimile, anche perché buona parte dei posti a sedere erano riservati ad autorità e delegati delle federazioni. La notizia, l’unica, è arrivata ancor prima del sorteggio: la seconda singolarista russa sarà Irina Khromacheva, 18enne con la faccia da bambina ma già cattivella dal punto di vista agonistico, altrimenti non sarebbe stata numero 1 ITF nel 2011, anno in cui ha vinto il Trofeo Bonfiglio (unica occasione in cui Corrado Barazzutti ha detto di averla vista giocare) e ha raggiunto la finale al Roland Garros junior. “Se vogliamo avere una chance di vincere, questo è l’unico modo per riuscirci” ha sibilato Shamil Tarpischev con l’ausilio della traduttrice. Che significa? La frase si presta a molteplici interpretazioni. Forse ritiene che la piccola Irina sia l’unica con il giusto potenziale? Oppure vuole tenersi fresca la Kleybanova per il secondo giorno? Qualcuno ha provato a insistere, sentendosi rispondere: “Nella scelta ha influito la pesantezza del campo, ma c’è anche una questione di tattica”. Di più non si riesce a estrapolargli. Lei si è detta pronta a giocare, consapevole della bella opportunità. Dando un’occhiata al panorama del tennis russo, tuttavia, sembra proprio che sia l’under 20 più interessante. Non sappiamo se basterà a mettere in difficoltà Sara Errani, che nel corso della cerimonia è stata premiata con il Fed Cup Heart Award, riconoscimento per la giocatrice che ha mostrato il maggiore attaccamento alla maglia.
Le azzurre erano tranquille, sorridenti, non traspariva neanche un po’ di tensione. Barazzutti ha giustificato la scelta di Errani e Vinci (se mai ci fosse stato un ballottaggio con la Pennetta) col fatto che si tratta delle nostre migliori giocatrici. “In questo momento le ritengo le più forti. Non metto il naso nelle scelte altrui (anche se ai cronisti ITF dirà che non si aspettava questa mossa, ndr), noi dobbiamo pensare a giocare bene e fare del nostro meglio”. Poche parole sulle avversarie, anche perché non le abbiamo mai affrontate. Roberta Vinci è tornata sulla scelta di giocare a Cagliari piuttosto che a Sofia, dove sono andate Kirilenko, Pavlyuchenkova e Vesnina. “E’ stata una scelta semplice, molto tranquilla, l’ho presa con grande serenità. Qui si parla di una finale mondiale, preferisco vincere un titolo con le mie compagne piuttosto che giocare un torneo”. Per la verità, le avevamo chiesto anche se la FIT le avesse garantito un qualche incentivo economico per preferire la Fed Cup a Sofia, ma Roberta ha glissato sull’argomento. A Cagliari è stata una mattinata piovosa, ma l’acqua ha smesso presto di cadere, e gli allenamenti pomeridiani si sono potuti svolgere regolamente. Le previsioni per il weekend sono buone. L’attesa è terminata e si può scendere in campo. Con la tuta, e davanti all’obiettivo dei fotografi, le giocatrici sembrano tutte uguali. Ognuno ha la sua speranza. Ma se ci vorrà un miracolo per impedire all’Italia di vincere, è molto difficile anche solo pensare a una finale equilibrata. Anche perché, anziché alloggiare a Cagliari, le russe hanno scelto di sistemarsi al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula. “Così chi vuole può farsi un tuffo in mare prima di allenarsi” ha detto Tarpischev ai media russi, con i quali è molto più espansivo. Tuffarsi in acqua? Prima di una finale mondiale da esordienti?
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