
Tuttavia, pur di non frenare anche il gemello, è stato lo stesso Bob a incoraggiarlo a competere anche in sua assenza, per far sì che non perdesse il ritmo. Sam Querrey ha accettato volentieri la possibilità di fare il doppio con lui, a costo di dover rimandare la data del proprio matrimonio in caso di approdo in finale a Parigi. “Non l’avrei fatto per chiunque altro, ma per lui sì”, ha detto Sam, anche se non ce n’è stato affatto bisogno, perché i due hanno perso al primo turno. Era già capitato che Mike giocasse senza Bob, tanto che vanta due titoli ATP in più del fratello (si parla del 2002: una vita fa), ma non gli era mai successo di giocare uno Slam col fratello a chilometri e chilometri di distanza. “È stato molto strano: era come se fossi in campo senza una parte di me. Anche se io e Sam abbiamo perso ci siamo divertiti, ma in campo era come se la mio classica routine e tutte le mie abitudini fossero scombussolate. Non è stata esattamente la miglior giornata della mia vita, e per tutta la settimana mi sono sentito particolarmente solo. È la nostra grandissima alchimia che ci ha permesso di giocare per così tanti anni. A giocare con Bob c’è più gusto”. Naturale se si considera che buona parte dei loro quarant’anni li hanno passati sullo stesso campo, condividendo tutte le gioie e tutti i dolori, come se fossero una persona sola. Basti pensare che quando nel 2012 Mike ha raccolto dei punti giocando in coppia con Mardy Fish in Coppa Davis, ha fatto (invano) richiesta all’ATP di decurtare quei punti dal suo totale, così da averne ancora gli stessi del fratello.

La piccola parentesi di Mike senza Bob doveva iniziare e finire a Parigi, invece si è già prolungata anche al Queen’s, dove Mike ha superato il primo turno in coppia con Jack Sock, e giovedì tornerà in campo per affrontare Kontinen/Peers. Non si hanno notizie, invece, di Wimbledon: i social di Bob raccontano che sta approfittando della pausa forzata per trascorrere del tempo con i suoi tre figli, ma non danno aggiornamenti sulle sue condizioni ormai da un po’. Il sospetto è che il silenzio non nasconda nulla di buono. “Spero di poter giocare con lui la stagione sull’erba – diceva Mike a Parigi – ma è ancora tutto da vedere. L’anca stava creando dei problemi a Bob già da un paio di mesi, e l’infortunio accusato a Madrid è stato abbastanza acuto”. Preso da un po’ di scoramento, Mike ha addirittura pensato al suo futuro in caso di assenza definitiva del fratello, e non ha fatto fatica a delineare la sua eventuale decisione. “Se Bob non dovesse riuscire a tornare per me non ci sarebbe alcun motivo di continuare a giocare senza di lui. Siamo gemelli e abbiamo giocato insieme per tutta la vita: adoriamo questo gioco anche perché ci dà la possibilità di stare in campo uno a fianco all’altro. Se in futuro non potrò farlo, credo proprio che seguirò mio fratello sul divano”. Diventerebbe un addio per infortunio altrui: un unicum nella storia del tennis.
