Il francese non sfrutta un match point e si fa sorprendere da Sousa per 2-6 7-5 6-4. Otto finali e altrettante sconfitte per lui… di GIORGIO VALLERIS
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di Giorgio Valleris – foto Ray Giubilo

La sindrome di Benneteau colpisce ancora. Ottava sconfitta in altrettante finali per Julien che, nell'ultimo atto del Malaysian Open stecca sul più bello. Nemmeno un match point nel secondo set basta per spezzare la maledizione. E così Joao Sousa festeggia la sua "settimana perfetta" e conquista il titolo a Kuala Lumpur sconfiggendo il francese per 2-6 7-5 6-4 dopo 2 ore e 20 minuti.

La sintesi della finale

Scrollarsi di dosso il marchio di eterno secondo non è facile. Lo sa bene l'amico e connazionale di Benneteau, Nicholas Mahut, che dopo le due finali perse nel 2007 e quella di doppio in finale al Roland Garros quest'anno era scoppiato in lacrime, vittima di quel sentirsi eterno secondo. Poi però il trionfo sull'erba olandese di 's-Hertogenbosch e il bis immediato a Newport. Così, tanto per recuperare un po' del tempo perso. Lui lo ha fatto a 31 anni; Julien ne ha 32 ma non è il tempo il suo peggior nemico. Benneteau ha forza atletica e tenacia sufficienti, forse quello che gli manca è la capacità di giocare una finale con un pizzico di incosciente spensieratezza e, perché no, un po' di fortuna.

Nel primo set, dopo un inizio equilibrato, sul 2-2, Benneteau riesce a tenere a fatica il servizio dopo essere salito 40-0 e poi riesce nel break che gli permette di allungare. Un ottimo rendimento al servizio e la capacità di spostare l'avversario grazie al dritto fanno il resto. Il francese si aggiudica il primo set per 6-2 e poi sale sul 5-4 nel secondo, a un soffio dal suo primo titolo in carriera…

Non è solo quel match point fallito sul 5-4 40-30 a pesare come un macigno, anche perché sul passante di dritto di Sousa che lo ha vanificato poteva fare ben poco, ma soprattutto le tante palle break non sfruttate in un match che sembrava ampiamente alla portata del transalpino numero 24 del mondo.  Ad aggravare il "quadro clinico, oltre alla sindrome di Benneteau ci si mette anche il momento magico del portoghese numero 77 del mondo che, in questa settimana, è riuscito a regolare gente come David Ferrer e Jurgen Melzer.

Ironia della sorte vince il 24enne di Guimaraes che era alla sua prima finale Atp della carriera. "Le ho provate tutte oggi e penso di aver giocato molto bene, sono stato particolarmente aggressivo e ho impedito a Sousa di giocare per quasi due set… E' dura, dura, dura! – si sfoga Benetteau – ma questo è il tennis, ci sono dei punti chiave che bisogna vincere…". Ritenta Julien, sarai più fortunato… 

Lui intanto non perde il buon umore. Poco dopo la finale persa, Julien pubblica su twitter questa foto (CLICCA QUI) con una didascalia eloquente: "per dimenticare…".