Con Nick Kyrgios e Bernard Tomic che ne combinano una dopo l’altra, l’Australia pareva aver trovato uno spiraglio di luce con Thanasi Kokkinakis, fortissimo e sicuramente meno incline dei connazionali a comportamenti sopra le righe. Ma, a quanto pare, la sorte la pensa diversamente. Dopo uno stop di nove mesi per un’operazione alla spalla, terminato con il rientro in campo in occasione del Torneo Olimpico di Rio De Janeiro, il 20enne di Adelaide è stato costretto a fermarsi di nuovo. La buona notizia è che la spalla non c’entra, e nemmeno la schiena che gli ha creato più di un problema da teenager, ma c’è una lesione al pettorale che ha imposto un altro periodo di pausa. Il problema è emerso non appena l’australiano è tornato in campo dopo aver recuperato dal virus intestinale rimediato a Rio. Si stava allenando regolarmente quando ha sentito un forte dolore, e la successiva risonanza magnetica non gli ha dato scampo. “È più grave rispetto a uno stiramento – ha detto il suo agente Nicj Montz – e probabilmente Thanasi (dopo il forfait a Winston Salem, ndr) tornerà in Australia un paio di settimane per dei trattamenti”. Ufficialmente risulta ancora iscritto agli Us Open, ma ascoltando le parole del manager un nuovo ritiro pare inevitabile. “Giocando a Rio abbiamo capito che la spalla è finalmente a posto al 100%, ma ora si è aggiunta un’altra sfortuna. Ogni passo avanti che facciamo, ne arriva uno all’indietro. La speranza è di recuperare in tempo per giocare qualche Challenger negli Stati Uniti, e poi chiudere la stagione coi tornei europei”. Difficile, dunque, trovarlo in campo a Sydney a metà settembre, quando l’Australia sfiderà la Slovacchia per conservare un posto nel World Group di Coppa Davis. “Sarei molto sorpreso se riuscisse a giocare – ha chiuso Montz – ma conoscendolo posso assicurare che se ci sarà anche solo una possibilità di competere, Thanasi farà di tutto per esserci”. Nel frattempo, l’australiano sta meditando di assumere a tempo pieno anche un fisioterapista, da affiancare al coach Ben Mathias e al preparatore atletico Andrew Rondinelli. Visti i ripetuti problemi, potrebbe rivelarsi una mossa vincente.
La sfortuna non molla Kokkinakis: lesione al petto e addio Us Open
Rientrato alle Olimpiadi dopo 9 mesi di stop per un’operazione alla spalla, il promettente ventenne australiano è costretto a fermarsi di nuovo per una lesione ai pettorali. Dovrebbe tornare in Australia per curarsi. Il manager: “a ogni passo avanti ne arriva un altro indietro”.