Come gestirà Jannik Sinner i mesi di riposo forzato? Dove si allenerà e su quali aspetti? Per rispondere abbiamo raccolto un po’ informazioni e scomodato Vincenzo Santopadre
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foto Ray Giubilo
E ora, che farà Jannik Sinner? Le date fisse nei prossimi tre mesi del campione sono due: il 13 aprile, quando finirà il bando dagli allenamenti ufficiali, e il 5 maggio, quando scadrà definitivamente la sospensione.
Il team Sinner si è chiuso a riccio e non dà notizie sugli spostamenti del numero uno del mondo, che è stato però avvistato a Dubai, dove dovrebbe trascorrere due settimane di pieno relax prima di riprendere gli allenamenti. Come ci ha spiegato l’Itia, il tennista sottoposto a sospensione «può allenarsi con il proprio staff di supporto, purché non lo faccia in un luogo collegato a un’associazione nazionale, all’ATP, all’ITF, alla WTA, ai Grandi Slam o a un evento coperto dal nostro regolamento». Simone Vagnozzi e Darren Cahill potranno quindi continuare ad essere al suo fianco ‘attivamente’ anche in questo periodo non facile, e non dovrebbe essere difficile trovare strutture private dove poter organizzare una preparazione fisica e ‘sul campo’ in vista del rientro previsto per gli Internazionali d’Italia.
In un primo tempo, prevedibilmente, sarà proprio il lato fisico quello da curare di più, seguito solo dopo dal lavoro con la racchetta. Ed è possibile immaginare che il team procederà a ‘blocchi’ di allenamento, probabilmente in luoghi diversi – la stessa Dubai, gli States, dove vive Cahill, poi magari a Monte-Carlo quando si renderà necessario riprendere contatto con la terra battuta in vista del Foro Italico – proprio per evitare che la routine in un solo posto diventi noiosa e ripetitiva. Allenarsi sempre senza l’adrenalina della partita infatti non è facile per chi è abituato a scendere in campo ogni settimana e quasi, e va evitato il pericolo di un sovraccarico di tensione mentale. E per questo sarà ovviamente prezioso il sostegno dell’equipe Formula Medicine di cui Jannik si avvale da tempo.
«Il grosso del lavoro sarà fisico», dice Vincenzo Santopadre. «Ma credo che con Simone Vagnozzi Jannik ne approfitterà anche per lavorare su dettagli tecnici, ad esempio una risposta ancora più aggressiva. Gli allenamenti non possono sostituire l’adrenalina della partita, ma sono sicuro che farà di tutto per presentarsi a Roma ancora migliorato».