Sembra che l’amore per New York sia un fattore-chiave di questo Us Open. Se tra gli uomini si è espresso Gael Monfils, la passione di Caroline Wozniacki era ben nota. Già finalista nel 2009 e nel 2014, nonché protagonista alla maratona, non si è fatta distrarre dalle affermazioni di papà Piotr, che ha parlato di un possibile ritiro a fine anno, o forse l’anno prossimo (peraltro, frasi in contrasto con quanto aveva detto lei qualche giorno fa). La danese non ha avuto problemi contro Anastasija Sevastova, battuta con un netto 6-0 6-2 anche a causa di una lieve storta alla caviglia della lèttone. “E’ incredibile essere qui, è la migliore sensazione possibile”. In semifinale, Caroline se la vedrà con Angelique Kerber. Si sono già affrontate 12 volte, con un bilancio di 7-5 per la tedesca. E’ il quarto anno consecutivo che una giocatrice non compresa dalle teste di serie arriva in semifinale, anche se il caso di Caroline è diverso. Quel numero 74 WTA è chiaramente bugiardo, anche se con questo risultato tornerà tra le top-30. “Ho sempre creduta in me stesso, al di là della classifica” ha detto la Wozniacki, che a New York ha vinto 34 partite su 43. Un record nettamente superiore rispetto a quello negli altri Slam. Il match è stato a senso unico: la Sevastova è caduta sul 2-0 e già nel game seguente si è fatta fasciare. Frustrata dall’impossibilità di giocare al 100%, guardava piagnucolante verso il suo angolo. Ha evitato il doppio cappotto, ma ha commesso ben 30 errori gratuiti contro i 5 della Wozniacki. E così Caroline proseguiva nella sua corsa, in vista di una semifinale tra una tedesca e una danese…entrambe con origini polacche. “Mi è davvero dispiaciuto per il suo infortunio – ha detto la Wozniacki – ma ho continuato a spingere e a farla correre”.
Caroline Wozniacki (DAN) b. Anastasija Sevastova (LET) 6-0 6-2