A Wuhan vanno fuori nella stessa giornata Garbine Muguruza e Karolina Pliskova, battute rispettivamente da Jelena Ostapenko e Ashleigh Barty. La lettone sembra aver ritrovato il tennis del Roland Garros, mentre l'australiana non smette di crescere. Alla sua prima vera stagione dopo il rientro, si è garantita la top-30. In semifinale anche Caroline Garcia e la sorprendente greca Maria Sakkari.Per ora il fenomeno mediatico della NextGen è rimasto confinato (per fortuna) dentro al solo tennis ATP, ma non per questo a livello WTA la situazione non si sta muovendo. Basta guardare il Premier Five di Wuhan: era attesissima una semifinale fra Garbine Muguruza e Karolina Pliskova, in corsa per il ruolo di numero uno a fine anno, invece sono cadute entrambe nel giro di mezza giornata e la più anziana delle quattro semifinaliste sarà Caroline Garcia, 24 anni da compiere il 16 ottobre. A farle fuori una via l’altra ci hanno pensato proprio le due che, se la categoria di Zverev e compagni venisse traslata anche fra le donne, occuperebbero le prime due posizioni della classifica under 21: Jelena Ostapenko e Ashleigh Barty. La prima in assoluto è la lettone, l’unica (ci sarebbe anche la Bencic, ma ora è lontanissima) già capace di mettere piede fra le top-10, grazie al Roland Garros dei miracoli. Si era confermata coi quarti a Wimbledon, mentre fra Toronto, Cincinnati e New York aveva vinto solo due incontri. Ma l’Asia l’ha rigenerata: con cinque vittorie di fila ha conquistato a Seul il suo primo torneo WTA, e con altre tre vittorie eccole per la prima volta in semifinale in un Premier Five. Contro la Muguruza l’ha spuntata per 1-6 6-3 6-2, nel classico match da circuito WTA, difficilissimo da decifrare. Nel primo set ha commesso errori su errori rendendo una passeggiata il match dell’avversaria, poi si è accesa e nel secondo è stata sempre avanti, prima di dominare il terzo con un tennis in stile Roland Garros. Dopo un medical time out per stringere la vistosa fasciatura alla gamba destra che la accompagna sin dal primo turno, la Muguruza è scappata sul 2-0, ma quella che sembrava una svolta si è presto trasformata in un’illusione. Mentre il problema alla gamba si faceva sentire sempre di più, la lettone l’ha subito riagganciata, poi l’ha superata e l’ha lasciata sul posto, aggiungendo anche Wuhan all’elenco dei tornei stregati per la prima testa di serie. Nel 2017, fra Slam, Mandatory e Premier Five si sono giocati dodici appuntamenti: la favorita della vigilia non ne ha vinto nemmeno uno.I DUBBI DIMENTICATI DI ASHLEIGH BARTY
Prima semifinale a certi livelli anche per Ashleigh Barty, che in questo meraviglioso 2017 ha trovato tutte le risposte che le servivano. Di fatto, dopo la pausa presa nel 2014, quando – si dice perché non accettasse la propria omosessualità – aveva deciso di stravolgere la sua vita lasciando il tennis per dedicarsi al cricket, l’ex vincitrice di Wimbledon juniores è tornata a competere a tempo pieno nel circuito solo in questa stagione, e i risultati hanno detto che la sua strada è (ancora) con la racchetta in mano. Ha vinto a Kuala Lumpur il suo primo titolo WTA, è tornata in finale in uno Slam di doppio (Roland Garros) con la storica compagna Casey Dellacqua e grazie alla semifinale in Cina il prossimo lunedì sarà per la prima volta fra le top-30, al numero 26 WTA. Qualcosa di impensabile solo a inizio stagione, ma non impossibile per una che il tennis l’ha sempre avuto, anche nei momenti più difficili. Dopo Bellis, Konta e Radwanska, la 21enne del Queensland ha aggiunto anche la Pliskova alla sua collezione di vittime illustri, spuntandola per 4-6 7-6 7-6 dopo una battaglia in cui è emerso di nuovo il primo grande problema dell’ex numero uno del mondo: la totale assenza di killer instinct. Nelle fasi delicate la più forte e determinata delle due è stata l’australiana, aiutata dalla ceca a superare un momento delicato nel finale. La Barty è andata a servire sul 5-3 e si è guadagnata tre match-point di fila, ma il profumo dell’upset (e un paio di ottimi punti della Pliskova) le hanno messo paura, rimescolando un’altra volta le carte. I tre match-point sono volati via, la Pliskova è salita sul 6-5 e ha vinto anche i primi due punti del dodicesimo game, portando tutta l’inerzia dalla sua parte. Ma non è comunque bastato per chiudere. Ha perso quattro punti di fila, poi anche i primi due del tie-break e dal 2-2 ne ha smarriti altri cinque, raccogliendo l’ennesima delusione di una stagione salvata giusto da quelle otto settimane trascorse in vetta alla classifica.
WTA PREMIER FIVE WUHAN – Quarti di finale
Jelena Ostapenko (LAT) b. Garbine Muguruza (ESP) 1-6 6-3 6-2
Ashleigh Barty (AUS) b. Karolina Pliskova (CZE) 4-6 7-6 7-6
Maria Sakkari (GRE) b. Alizè Cornet (FRA) 7-6 7-5
Caroline Garcia (FRA) b. Ekaterina Makarova (RUS) 7-6 6-4
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