L’eliminazione di Agnieszka Radwanska al primo turno delle Olimpiadi sorprende solo a uno sguardo superficiale: la polacca ha impiegato 55 ore per arrivare dal Canada al Brasile…passando per il Portogallo! Un incubo che l’ha svuotata. “Ma spero ancora nel misto”.non si lamenta spesso. Tuttavia, la sconfitta al primo turno del torneo olimpico per mano di Saisai Zheng le ha dato ottime ragioni per manifestare tutta la sua frustrazione. Il suo viaggio da Montreal a Rio de Janeiro è stato una vera odissea, ancor di più rispetto a quello di Sara Errani e Roberta Vinci (che avevano scherzosamente intrattenuto il popolo dei social). La polacca è sbarcata in Brasile soltanto nella notte di mercoledì, dopo un viaggio-incubo di 55 ore, così non ha avuto tempo a sufficienza per adattarsi alle condizioni. Come se non bastasse, si è anche ammalata. Si spiega (anche) così il 6-4 7-5 con cui si è arresa alla cinese. Di sicuro è la ragione della racchetta devastata durante la partita. “Il punteggio non aiutava – ha detto “Aga” – ma almeno c’è di positivo che ho avuto la forza di spaccare la racchetta, no?”. Ciò che ha fatto imbufalire la Radwanska è stata l’incredibile durata del viaggio. Eliminata negli ottavi nella Rogers Cup di Montreal, avrebbe dovuto partire il lunedì mattina. Ma l’aereo ha segnato un’ora di ritardo, poi due, infine tre. Una volta che salita sul mezzo, è rimasto fermo per altro due ore perché era troppo pesante. Una volta atterrata a New York, la polacca ha corso “come una pazza” per riuscire a prendere la coincidenza, ma non c’è stato nulla da fare.
SPERANZA DOPPIO MISTO
A quel punto ha cercato di prenotare un altro volo, quando le hanno detto che non sarebbe riuscita a decollare prima di venerdì, giorno della cerimonia inaugurale e alla vigilia dell’esordio. “In quel modo, non sarei arrivata in tempo nemmeno per il mio match – ha detto – ho guardato l’addetto pensando che stesse scherzando”. Invece era tutto vero, così si è messa al telefono con il suo agente per trovare un’alternativa. Stessa cosa il giorno dopo, mentre nel frattempo non trovava il suo bagaglio. Incredibile ma vero, la valigia era partita per Rio, mentre lei no. L’unico modo per arrivare a Rio de Janeiro era passare da Lisbona, allargando la rotta di ben 3.000 miglia…lo ha fatto, partendo da Newark, ma quando è arrivata in Brasile le brutte sorprese non erano finite. Il viaggio in pullman avrebbe dovuto durare mezz’ora, invece si è protratto per due ore. Nelle 55 ore complessive di viaggio, ha iniziato a sentirsi male. Poi è scesa in campo, ma la sua presenza olimpica si è limitata a poco più di un’ora e mezza, anche se adesso spera di giocare il doppio misto. “Credo di aver perso per sempre l’occasione di vincere un oro olimpico…“. Forse, ma vista la buona tradizione dei doppisti polacchi (dovrebbe giocare il misto con uno tra Matkowski e Kubot), chissà che il destino non possa serbarle una bella sorpresa dopo una settimana da incubo…
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