Battendo Roger Federer nella prima semifinale, Novak Djokovic si è assicurato la sesta finale a Melbourne. Prima di giocarsi il titolo, Nole avrà la bellezza di 70 ore di riposo. Già, perché si è giocato di giovedì e la finale è prevista nella serata australiana di domenica. Chi emergerà tra Andy Murray e Milos Raonic, dunque, avrà un giorno in meno per recuperare. Una curiosa discrepanza ormai sdoganata e universalmente accettata. Ma non è giusto. Non è giusto che un giocatore abbia un vantaggio così importante prima di una finale Slam. Da quando le TV hanno preso il sopravvento, si sono accorti che le Night Session dell'Australian Open hanno un certo appeal e così si sono inventati le semifinali spalmate su due giorni. A dirla tutta, il caso più clamoroso ha poi visto prevalere chi era uscito con le ossa rotte al venerdì notte. Era il 2009 quando Rafa Nadal impiegò oltre cinque ore per battere Verdasco mentre Federer si godeva il match in TV. Dopo appena 43 ore di riposo, minuziosamente descritte (pure troppo…) nella sua autobiografia, lo spagnolo si è aggiudicato una bella finale. Ma Rafa, si sa, è un caso a parte. Più in generale, ad alti livelli, un giorno di riposo in più può essere decisivo. Piccole grandi ingiustizie che ogni tanto si verificano. Ma non è giusto che siano istituzionalizzate. Per vederci chiaro, vediamo come i vari Slam gestiscono la seconda settimana, districandosi tra esigenze storiche e televisive.
AUSTRALIAN OPEN
Tutto regolare fino ai quarti di finale, che si snodano tra martedì e mercoledì, ma c'è già un'irregolarità nel tabellone femminile. Chi gioca i quarti al mercoledì è costretta a scendere in campo il giorno dopo per la seconda semifinale (quest'anno è toccato a Kerber e Konta). Le donne giocano 2 su 3 e questo ammortizza il problema, ma dopo un intero torneo con il day-off è quantomeno curioso che si giochino uno dopo l'altro due match così importanti. E se uno dei due incontri del mercoledì va troppo per le lunghe? Uomini: la prima semifinale si gioca giovedì sera, la seconda 24 ore dopo. Caso unico. Qualcuno, con apprezzabile ironia, ha definito la giornata di venerdì “Boring Friday”. In effetti, si inizia a giocare alle 19.30…
ROLAND GARROS
Il problema parigino non è tanto di regolarità, quanto la necessità di far giocare in contemporanea i quarti di finale. Tutti i quarti sono spalmati tra martedì e mercoledì, equamente divisi tra Campo Philippe Chatrier e Campo Suzanne Lenglen. In questo modo, le giocatrici impegnate al mercoledì giocano in contemporanea e c'è la ragionevole certezza che nessuna delle due sia avvantaggiata (certo, un match può durare un'ora e un altro tre, ma il rischio è contenuto). Ovviamente, chi gioca al mercoledì ha la garanzia di giocare la seconda semifinale del giovedì. Tra gli uomini, chi gioca i quarti al martedì ha due giorni di riposo prima delle semifinali del venerdì. Ma nessuno dei due è avvantaggiato. Nel complesso, la formula adottata a Parigi è abbastanza corretta: certo, per l'appassionato è quasi inaccettabile la contemporaneità tra i quarti di finale…
WIMBLEDON
Pioggia permettendo, gli inglesi hanno trovato la soluzione migliore. Dopo il riposo del Middle Sunday, va in scena il Manic Monday con tutti gli ottavi di finale. C'è un po' di caos, ma così c'è l'allineamento totale dei tabelloni. E così non ci sono problemi: quarti di finale femminili al martedì, quarti maschili al mercoledì e così via: un giorno per le donne, un giorno per gli uomini. La formula è la più corretta in assoluto perché garantisce un giorno di riposo a tutti. Anche in questo caso, la pecca è televisiva: i quarti di finale sono spalmati su due campi. Come a Parigi, è un problema dovuto all'assenza della sessione serale (anche se il tetto l'ha sdoganata, almeno parzialmente).
US OPEN
Ne hanno combinate di tutti i colori. Nel 1984 hanno varato il folle Super Saturday, con la finale femminile stretta a sandwich tra le semifinali maschili. Pioggia permettendo, la formula ha resistito per quasi 30 anni. Roba che il vincente della seconda semifinale poteva giocare cinque set e poi scendere in campo 16 ore dopo. Incredibile. Nel 2013 e nel 2014, dopo cinque anni di pioggia, hanno messo la finale maschile al lunedì dando un giorno di riposo ai semifinalisti. Adesso, con l'arrivo di ESPN, hanno rivoluzionato tutto e si sono adeguati agli altri Slam. La programmazione è sostanzialmente identica a quella del Roland Garros: quarti al martedì e al mercoledì, semifinali donne al giovedì, semifinali uomini al venerdì. Tra l'altro, con l'arrivo del tetto sull'Arthur Ashe Stadium, il programma sarà rispettato senza problemi legati al maltempo. Il vantaggio dello Us Open riguarda la sessioni serali: volendo, tutti i match si possono giocare sullo stesso campo e comunque si evitano le contemporaneità. Resta l'anomalia delle donne impegnate sia al mercoledì che al giovedì. Ma nessuno si lamenta, quindi va bene così.
Ogni Slam, dunque, adotta la sua politica. Esiste la formula perfetta? Probabilmente sì, ed è un mix tra le varie soluzioni. Partendo da una doppia esigenza (garantire il day-off a tutti i giocatori ed evitare concomitanze tra i match più importanti), la migliore soluzione è quella di Wimbledon, ma con l'istituzione della sessione serale in modo da giocare tutti i match sul Centre Court. Non lo faranno mai perché le luci servono solo per giocare in caso di pioggia e non saranno istituite sessioni serali “pure”, mentre è possibile mandare in campo qualche match iniziato su altri campi, in modo da terminare il programma. Gli altri Slam hanno il problema dei tabelloni divisi tra parte alta e parte bassa: per allineare i tabelloni è necessario mandare in campo le donne in due giorni consecutivi. A Wimbledon hanno risolto con il riposo nella domenica di mezzo: altrove è impossibile perché sarebbe un giorno in meno di incassi e spettatori. Ma per la regolarità del torneo sarebbe meglio. Ecco, dunque, la nostra seconda settimana Slam ideale (per quanto utopica).
LA SECONDA SETTIMANA IDEALE
Domenica di mezzo: RIPOSO
Lunedì: ottavi uomini e ottavi donne
Martedì: quarti donne sul Campo Centrale (tre diurni, uno notturno)
Mercoledì: quarti uomini (Centrale: due diurni, uno notturno / Campo 1: uno nel tardo pomeriggio)
Giovedì: semifinali donne
Venerdì: semifinali uomini
Sabato: finale donne
Domenica: finale uomini