Il ligure parte bene a Umago, dove ha sempre giocato un buon tennis. Batte Vesely con un doppio 6-4 e attende il vincente di Rosol-Dzumhur. Se vuole risalire in classifica deve puntare forte anche sui 250. In Croazia altri quattro azzurri.Per Fabio Fognini, l’ATP 250 di Umago è il torneo ideale. Lo accompagna la famiglia, lo raggiungono gli amici e lo tifano un sacco di persone. Dai tanti italiani che nel corso della settimana frequentano la Stella Maris, a una solo quarantina di chilometri dal confine, agli stranieri che da quelle parti l’hanno conosciuto tanti anni fa, imparando ad apprezzarlo. Per questo, il ligure tiene molto all’evento croato, e per il momento può sorridere. Il suo esordio sulla terra in riva all’Adriatico è stato ottimo: gli organizzatori gli hanno riservato la sessione serale, e lui li ha ripagati con un buon match, battendo per 6-4 6-4 il ceco Jiri Vesely. Fabio ha giocato come doveva giocare, partendo bene e rimanendo attaccato al match nei momenti delicati. Ce ne sono stati almeno tre: il primo quando Vesely gli ha recuperato un break di vantaggio e nel quarto game ha avuto due chance per allungare, il secondo sul 5-4. Al servizio per chiudere il primo set l'azzurro si è trovato 0-30, con un doppio fallo e un chiamata sfavorevole del giudice di linea. Ha discusso in francese con l'arbitro, ma è rimasto tranquillo e si è preso il set con quattro punti di fila. Il terzo campanello d'allarme, invece, si è acces nel secondo set, aperto da un break e condotto in scioltezza fino al 4-1 e servizio, dopo aver già mancato tre palle consecutive del 3-0 pesante e scherzato col pubblico “0-4-0, dopo li gioco alla roulette”. Un segnale di serenità ma che gli è anche costato un attimo di distrazione. Vesely si è rifatto sotto, da 1-4 a 3-4, ma l’azzurro è stato bravo a tenerlo a distanza nei turni di battuta. Si è un po’ complicato la vita anche nel finale, mancando i primi tre match-point, ma al quarto ha potuto esultare, dopo una risposta lunga dell’avversario.
 
SERVONO PIÙ PUNTI NEGLI ATP 250
Nel complesso, dunque, la classica prestazione che farebbe contento un coach: una vittoria in due set che rispecchia la differenza di livello fra i due giocatori. Se Fabio gioca bene, è lui a fare la partita e a vincere senza troppe difficoltà. Una qualità che ha coltivato sin da ragazzino, quando vinceva tutto o quasi insieme al coetaneo Yari Natali, ex ragazzino prodigio come lui, stasera presente in tribuna a sostenerlo. Mentre Fabio ce l’ha fatta ad arrivare in alto, il laziale si è perso e oggi lavora a Roma come maestro. Ma sono rimasti in contatto e dopo qualche anno si sono rivisti proprio a Umago. Chissà che la sua presenza, come la vittoria su Vesely (che ha battuto al primo turno anche a Rio De Janeiro, dove è poi arrivato in finale) non gli possa dare una spinta in più per far bene. Dopotutto, è proprio dagli ATP più piccoli che Fabio deve provare a ricostruirsi una classifica importante. Fra 2013 e 2014, a partire dal primo titolo colto a Stoccarda, l’azzurro nei 250 ha raggiunto cinque finali consecutive, e il best ranking è nato anche da lì. Quest’anno invece ne ha giocati tre e ha colto i quarti una sola volta. Troppo poco. La speranza è che faccia meglio in Croazia, dove deve provare ad arrivare in fondo per raccogliere un po’ di punti, e presentarsi ad Amburgo per sognare il bis dopo il titolo del 2013. Al secondo turno troverà Lukas Rosol o Damir Dzumhur. A caccia di un bel risultato da quelle parti anche altri quattro azzurri: oltre ad Andreas Seppi e Paolo Lorenzi, ci saranno pure i qualificati Thomas Fabbiano e Matteo Trevisan. Quest’ultimo farà domani il suo esordio nel Tour maggiore proprio contro Lorenzi: chissà che, dopo tanti anni bui, non abbia finalmente trovato la quadratura del cerchio.
 
ATP 250 UMAGO – Primo turno
Fabio Fognini (ITA) b. Jiri Vesely (CRO) 6-4 6-4