Via Piero della Francesca, Milano. Piena notte. Si comincia la quarta giornata di telecronache notturne dell’Australian Open. Arrivo e devo entrare sul match Janko Tipsarevic vs. James Duckworth. Onestamente, pensavo ad una mattanza. Stefano Semeraro e Guido Monaco che hanno commentato i primi due set mi avvertono: “Occhio che questo gioca davvero bene”. Verissimo. Una bella scoperta. I geni non devono essere malaccio, visto che la nonna ha vinto in Australia doppio e doppio misto negli anni 50. Lui compirà 20 anni sabato 21 gennaio e, non fosse stato fermo un anno (2009) a causa di un infortunio alla schiena, sarebbe già molto più avanti in classifica (attualmente naviga intorno alla posizione numero 250 ATP). Gioca un bel tennis, molto vario, basato su un servizio dal mulinello rapidissimo, back di rovescio (e talvolta pure di diritto), angoli stretti, coraggiose discese a rete e una bella mano a supportare il tutto. Mi sono imbattuto l’altro ieri in un articolo di un quotidiano australiano dove l’autore si complimentava con la Federazione australiana (e già questa è una notizia) perché stanno lavorando particolarmente bene, a differenza di quanto accaduto nel recente passato. Nuovi centri tennis, nuovi stadi del tennis, nuovi tornei, nuovi coach molto preparati e tanta voglia di tornare ad avere un campione, adesso che Lleyton Hewitt ha infilato il viale del tramonto. Hanno già scovato Bernard Tomic; ora sta uscendo anche Duckworth. L’Australia ha fatto rinascere dalle ceneri un torneo dello Slam che sembrava morto vent’anni fa, vuoi che non riesca a ritrovare un giocatore da top 10? (Lorenzo Cazzaniga)
Via Piero della Francesca, Milano. Piena notte. Si comincia la quarta giornata di telecronache notturne dell’Australian Open. Arrivo e devo entrare sul match Janko Tipsarevic vs. James Duckworth. Onestamente, pensavo ad una mattanza. Stefano Semeraro e Guido Monaco che hanno commentato i primi due set mi avvertono: “Occhio che questo gioca davvero bene”. Verissimo. Una bella scoperta. I geni non devono essere malaccio, visto che la nonna ha vinto in Australia doppio e doppio misto negli anni 50. Lui compirà 20 anni sabato 21 gennaio e, non fosse stato fermo un anno (2009) a causa di un infortunio alla schiena, sarebbe già molto più avanti in classifica (attualmente naviga intorno alla posizione numero 250 ATP). Gioca un bel tennis, molto vario, basato su un servizio dal mulinello rapidissimo, back di rovescio (e talvolta pure di diritto), angoli stretti, coraggiose discese a rete e una bella mano a supportare il tutto. Mi sono imbattuto l’altro ieri in un articolo di un quotidiano australiano dove l’autore si complimentava con la Federazione australiana (e già questa è una notizia) perché stanno lavorando particolarmente bene, a differenza di quanto accaduto nel recente passato. Nuovi centri tennis, nuovi stadi del tennis, nuovi tornei, nuovi coach molto preparati e tanta voglia di tornare ad avere un campione, adesso che Lleyton Hewitt ha infilato il viale del tramonto. Hanno già scovato Bernard Tomic; ora sta uscendo anche Duckworth. L’Australia ha fatto rinascere dalle ceneri un torneo dello Slam che sembrava morto vent’anni fa, vuoi che non riesca a ritrovare un giocatore da top 10? (Lorenzo Cazzaniga)
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