L’azzurra perde subito anche a Miami. Adesso arriva la stagione sul rosso: per lei è l’ultimo treno? Ok Pennetta, Venus batte Kvitova. Tutto regolare tra gli uomini.
Kvitova KO: Venus Williams è tornata
Di Riccardo Bisti – 24 marzo 2012
Per fortuna sta per arrivare la terra battuta. Francesca Schiavone non riesce più a vincere. Stavolta si è arresa alla russa (pardon, kazaka) Ksenia Pervak al termine di una lunga battaglia chiusa con il punteggio di 6-4 4-6 7-5. Il fatto che la Schiavone abbia perso un match combattuto è un’aggravante. Di solito queste partite le vince. Quando il tennis diventa battaglia, e il campo da tennis si trasforma in una savana, la Leonessa emerge e “azzanna” tutte. Invece stavolta si è fatta addirittura rimontare dalla giovane Pervak (classe 1991, numero 39 WTA). Francesca ha sciupato un prezioso vantaggio di 3-0 nel terzo set. Ripresa dalla Pervak, ha subito un break a zero sul 4-4. Quando è riuscita ad artigliare l’avversaria sul 5-5, si pensava che al fotofinish avrebbe fatto valere classe ed esperienza. Invece ha perso nuovamente il servizio e ha consegnato il successo all’avversaria. Il bilancio stagionale della Schiavone parla di 7 vittorie e 8 sconfitte, non degno di una (quasi) top 10. E sarebbe ancora più pesante se a inizio anno non avesse azzeccato una buona semifinale a Brisbane. Fed Cup a parte (a Ostrava, sul sintetico indoor), la stagione sul rosso rischia di essere l’ultima chiamata per una giocatrice che a giugno compirà 32 anni.
A Miami ci restano le sole Roberta Vinci e Flavia Pennetta. E’ stata un’ottima giornata per Flavia: non solo ha schiantato alla distanza Lourdes Dominguez Lino (6-4 2-6 6-0 lo score), ma al prossimo turno non avrà una top 10 come Vera Zvonareva ma l’outsider spagnola Garbine Muguruza Blanco, 18enne numero 208 WTA che ha saputo battere la russa in due set. La spagnola ha usufruito di una wild card perché è rappresentata dalla IMG, la stessa società che si occupa del torneo di Miami. Giocatrice moderna, aggressiva, si discosta dal luogo comune che vuole le tenniste spagnole come semplici regolariste. Ad ogni modo, la Pennetta parte nettamente favorita e negli ottavi pescherebbe Agnieszka Radwanska, da cui ha perso a Indian Wells ma che non è una che “ti ammazza”. Va meno bene a Roberta Vinci, che dopo la vittoria sulla Pironkova sfiderà Serena Williams in apertura di programma (alle 16 italiane) sul campo centrale.
A proposito di sorelle Williams, il risultato di giornata arriva da Venus. Dopo il convincente esordio contro Kimiko Date, ha dato continuità massacrando alla distanza la n. 3 Petra Kvitova, battuta con il punteggio di 6-4 4-6 6-0. Al peso lordo di questo risultato va tolta la tara dell’asma di cui soffre la ceca, ma l’immediato ritorno di Venus ad alti livelli è un’ottima notizia per il tennis. La Venere Nera ha classe, carisma e tennis. Sono in poche ad avere tutte queste qualità messe insieme. Di certo le possiede Victoria Azarenka, che battendo Michaella Krajicek ha portato a 24-0 il bilancio stagionale, facendo un altro passettino verso le 37 vittorie firmate da Martina Hingis nel 1997. La bielorussa si è imposta 6-3 7-5, ma è stata meno facile del previsto. Sembrava un match di routine fino al 6-3 4-2, poi ha perso 3 giochi consecutivi e l’olandese è andata a servire per il set sul 5-4. Lì ha commeso tre doppi falli e ha scagliato via una racchetta che per poco non colpiva in giudice di linea. La Krajicek si è completamente dissolta e ha perso gli ultimi 10 punti, regalando alla Azarenka il successo e un terzo turno contro la baby inglese Heather Watson (brava a battere Lucie Safarova, n. 27 del draw). Tra gli altri match di giornata si segnala la sconfitta di Angelique Kerber, semifinalista a Indian Wells, battuta 7-6 6-1 da Jie Zheng. Cade anche Alisa Kleybanova, ma il 7-6 6-3 con cui ha perso da Maria Kirilenko è probabilmente la più bella sconfitta della sua carriera.
In campo maschile non si sono verificate sorprese. Murray ha esordito con attenzione contro Alejandro Falla, mentre sono cadute soltanto due teste di serie “minori”: Juan Ignacio Chela ha ceduto a Grigor Dimitrov (che sia la volta buona per il Godot bulgaro?), mentre Marcel Granollers si è arreso all’imprevedibile Lukas Rosol. Tipsarevic si è preso la rivincita su Nalbandian, che lo aveva battuto a Indian Wells, mentre ha rischiato grosso John Isner, ancora inebriato dalla finale in California. L’americano si è comunque salvato contro Nikolay Davydenko, battuto 2-6 6-3 6-4. Nessun altra sorpresa da segnalare in attesa dell’esordio notturno di Rafael Nadal.
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