Venus Williams batte al terzo Francesca, che nel primo set è stata superiore. Molto fallosa l’americana, peccato l’inizio del secondo parziale…

di Gabriele Riva – foto Getty Images

 

Era iniziata come meglio non poteva. Una Schiavone grintosa come al solito e concentrata come nei giorni importanti. Gli ottavi di finale degli Australian Open hanno fatto sperare in un’azzurra avanti. Nel primo set Francesca ha giocato come doveva, abbassando un po’ le traiettorie dei colpi rispetto al match con la Radwanska, cercando però sempre la grande profondità. Anche perché altrimenti Venere, che non è la Radwanska, avrebbe avuto vita facile a entrare coi piedi nel campo e, nel migliore dei casi, prendere in mano lo scambio; nel peggiore, mettere a segno il vincente.

 

Patito il break iniziale, Francesca ha però rimesso immediatamente in carreggiata set e partita: controbreak a zero, aiutato anche da due doppi falli della statunitense. Un presagio del rendimento alla battuta: percentuali imbarazzanti sulla prima di servizio, molti doppi errori e poca incisività, La Schiavone non fa altro che ringraziare e stare lì, concentrata e solida. Risultato, 6-3, un set a zero.

 

L’inizio del secondo parziale è il momento in cui Francesca può dare la spallata decisiva a una Venere claudicante. Inceve no. La maggiore delle sorelle potrebbe trovarsi sotto nel punteggio e invece si trova 4-2 sopra. Trova sicurezza, qualche prima palla (non molte per la verità) e persino alcuni winner di diritto, fino a quel momento del tutto latitanti. La milanese dal canto suo cala, in profondità, ritmo e intensità. In un amen si vola sul 5-2. 6-2 per il tutto in un set.

 

Terzo parziale che vola via: 6-1, come le speranze di Francesca di conquistare il primo quarto di finale agli Australian Open in carriera. Resta un torneo ad altissimi livelli, una vittoria su una Top 10 (con le ore contate visti i ritorni di Henin e Clijsters, ma pur sempre una Top 10) e un set di dominio contro la numero 6 del mondo.   

 

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