È un lunedì particolarmente felice per i dirigenti della Lawn Tennis Association britannica. Per la prima volta dal 1979, infatti, fra i top 100 del ranking ATP ci sono quattro giocatori del Regno Unito: Andy Murray, l’oriundo Aljaz Bedene, il giovane Kyle Edmund e la new entry Daniel Evans, finalmente capace di sfondare il muro grazie ai 100 punti incassati col successo di ieri nel Challenger di Taipei. Come un giocatore col suo talento, capace di una semifinale ATP e un terzo turno allo Us Open battendo un top-10 come Nishikori, non ce l’avesse mai fatta era un mezzo mistero, celato dietro una certa passione per pub, serate e divertimento, naturale conseguenza della scarsa voglia di allenarsi. Basti pensare che, dopo aver annusato i 100 nel 2014, lo scorso anno è sprofondato fuori dai primi 750, prima di rimettersi in carreggiata e risalire piano piano la corrente. Ma stavolta, forse anche grazie alle motivazioni di poter giocare in Coppa Davis nella squadra vincitrice del titolo (come gli è successo di recente contro il Giappone), nella mente del 25enne di Birmingham qualcosa sembra cambiato per davvero. Lo dimostra la scelta ambiziosa di saltare a piedi pari la stagione sulla terra battuta, superficie che non gli piace affatto (a differenza di quanto dichiara scherzosamente nel proprio profilo sul sito dell’ITF, che i giocatori possono modificare direttamente), per trascorrere qualche settimana a caccia di punti sul cemento nei Challenger asiatici. La decisione ha pagato al primo tentativo, consegnandogli il quarto titolo in carriera e soprattutto l’ambitissimo traguardo, che potrebbe permettergli di entrare direttamente in tabellone a Wimbledon. Già proprio ai Championships, dove lo scorso anno – proprio in virtù di certi comportamenti non da atleta – la LTA non gli diede nemmeno una wild card per le qualificazioni, e dove dopo essersela conquistata attraverso i locali play-off fece sorridere per aver rimediato un warning per scarso impegno in un match… vinto. Ora che ha raggiunto finalmente i top-100, la sua carriera potrebbe anche svoltare, visto che il tennis per giocare ad altissimi livelli non gli è mai mancato. Nel frattempo, se la ride Leon Smith, capitano di Coppa Davis. L’ITF ha detto “no” ad Aljaz Bedene, ma oltremanica potrebbero aver addirittura (ri)trovato un giocatore ancor più forte. E alla vigilia della semifinale con la Serbia di Djokovic non può che essere una grande notizia.
La scelta vincente del nuovo Daniel Evans
Dopo 37 anni, la Gran Bretagna ha di nuovo quattro top-100. Merito di Daniel Evans, che con una programmazione intelligente si è finalmente regalato un traguardo quasi d’obbligo per uno col suo talento. Meno di dodici mesi fa era finito fuori dai primi 750, poi si è rialzato. E capitan Leon Smith se la ride…