Al torneo ATP di Quito, in condizioni particolari a causa dell'altitudine, Stefano Travaglia vince il suo terzo match nel circuito maggiore superando Pablo Andujar al termine di una maratona. Il best ranking è a un passo, i top-100 ATP non sono un miraggio. La buona notizia è che “Steto” può fare punti anche lontano dalla terra battuta.

Sarà pur vero che una grossa fetta di punti ATP viene distribuita sui campi veloci, ma la terra rossa continua a esercitare un certo fascino sui tennisti italiani. In una settimana con soluzioni logistiche ben più comode come Sofia e Montpellier, parecchi azzurri hanno scelto l'altura del Club Jacarandà di Quito, in Ecuador. Hanno accettato di giocare a 2.850 metri di altitudine pur di sentire la terra scivolare sotto i piedi. In tabellone erano ammessi di diritto Paolo Lorenzi, Marco Cecchinato e Stefano Travaglia, mentre sono emersi dalle qualificazioni Federico Gaio e Alessandro Giannessi. Gli ultimi due si erano affrontati e l'aveva spuntata il faentino, ma Giannessi è stato ripescato come lucky loser. In un tabellone a 28 giocatori, dunque, il 20% sono italiani. Detto che per Gaio è una settimana importante perché gli stanno per scadere i punti conquistati l'anno scorso, quando acciuffò i quarti, il primo a raccogliere punti è stato Travaglia. Il marchigiano ha raccolto un successo importante contro Pablo Andujar. Lo spagnolo ha scelto di riprovarci seriamente dopo una delicata operazione al gomito, ma per ora i risultati non gli danno ragione. In un match fortemente condizionato dalle condizioni climatiche (così in alto, con l'aria rarefatta, la palla vola via), “Steto” ha dovuto lottare duramente prima di imporsi col punteggio di 6-4 5-7 7-5. Nonostante si giochi sulla terra, il match ha avuto un andamento tipico da campi veloci.

TERZA VITTORIA NEL TOUR
Nel primo set, per esempio, bastava un gran game di risposta sul 2-2 per prendersi il break decisivo. Nel secondo ha avuto un paio di palle break sul 3-3, non le ha sfruttate. Questo ha dato fiducia ad Andujar, che in carriera vanta addirittura una semifinale Masters 1000 (Madrid 2014). Il break per Pablo arrivava al dodicesimo game, poi sullo slancio volava 4-1 al terzo. Un parziale di 12 punti a 1, tuttavia, rimetteva in corsa l'Italiano. Aggiudicandosi gli ultimi tre game, “Steto” si prendeva gli ottavi di finale, dove è atteso dal vincente di Bagnis-Jarry (i due giocheranno nella notte italiana tra martedì e mercoledì, col cileno reduce da un weekend di Coppa Davis) .Travaglia non è distante dai top-100 ATP, tuttavia deve ancora prendere confidenza con certe realtà. Se quella raccolta a Quito è la vittoria numero 282 in carriera, è soltanto la terza nel circuito maggiore dopo quelle contro Fognini allo Us Open e contro il qatariota Al-Mutawa a Doha. Bisogna passare da questi tornei, e da queste vittorie, per portare la propria classifica a due cifre. Senza scomodare i crediti che Travaglia vanta nei confronti del destino, è indubbio che non gli manchi nulla – tecnicamente e fisicamente – per centrare l'obiettivo. Attualmente è numero 135 ATP e migliorerà il best ranking in caso di piazzamento nei quarti. Se il fisico lo lascerà in pace, Stefano potrà davvero togliersi belle soddisfazioni. Martedì sarà giornata d'esordio per Marco Cecchinato e Federico Gaio, opposti rispettivamente a Gerald Melzer e Roberto Carballes Baena. Per gli esordi di Lorenzi e Giannessi dovremo aspettare mercoledì.

ATP 250 QUITO – Primo Turno
Stefano Travaglia (ITA) b. Pablo Andujar (SPA) 6-4 5-7 7-5