John Isner continua a raccogliere scalpi importanti: batte addirittura Novak Djokovic e vola in finale dove troverà Roger Federer, già battuto in Coppa Davis.
La stretta di mano tra John Isner e Novak Djokovic

Di Riccardo Bisti – 18 marzo 2012

 
In pochi credevano che Novak Djokovic avrebbe potuto perdere da John Isner. Anzi, già si parlava della fortuna del serbo, finalista a Indian Wells senza affrontare un solo top 10. E invece la finale la giocherà il gigante americano, vincitore 7-6 3-6 7-6 in poco meno di 3 ore. Isner ha tirato 20 ace (l’ultimo sul matchpoint) per azzeccare una delle più importanti vittorie in carriera. Forse non è la più importante: quella contro Mahut a Wimbledon passerà alla storia, ma anche il successo in Davis contro Federer ha un grande valore. “La vittoria contro Federer, in effetti, mi ha dato grande fiducia, è succederà anche con questa. Mi sto sorprendendo anno dopo anno. Quando sono entrato tra i top 50 pensavo che avrei potuto entrare tra i primi 10”. Ci riuscirà lunedì, indipendentemente dall’esito della finale contro Federer. Dovesse vincere, salirebbe addirittura al numero 8, diventando il nuovo numero 1 americano ai danni di Mardy Fish. Isner ha ammesso di essere uno che matura tardi. Quest’anno compirà 27 anni, ma tennisticamente è molto giovane. E’ diventato professionista nel 2007 dopo aver ultimato la carriera universitaria. Il college gli ha permesso di costruirsi una corazza che lo ha reso molto forte sul piano mentale, al di là di un’altezza che gli consente di tirare dei servizi micidiali.
 
In piena fase-entusiasmo, Isner ha detto di poter vincere un torneo del Grande Slam. “Ci credo, posso farcela. Di certo gli Slam sono duri, ma credo che sia prevalentemente una questione fisica. E poi si gioca 3 su 5. Se oggi fosse stato uno Slam, avrei avuto bisogno di un altro set per battere Djokovic. E’ dura, ma mi piacciono le sfide. Quest’anno ci sono ancora tre Major, e io farò del mio meglio”. Le chance ci sono. Parigi a parte (anche se l’anno scorso ha portato Nadal al quinto, risultato quasi miracoloso), può fare bene sull’erba e soprattutto sul cemento di Flushing Meadows. Vittorie come questa danno una carica eccezionale. Isner ha vinto la partita nel primo set, quando è riuscito a brekkare Djokovic quando il serbo ha servito sul 5-4. “Se avessi chiuso quel set, probabilmente sarebbe andata in un altro modo” ha poi riconosciuto il numero 1 ATP, che ha scherzato sul servizio di Isner. “Guardavo spesso il radar per vedere a che velocità serviva. Io non arriverò mai a quelle cifre”. Isner ha vinto il tie-break, ha perso il secondo set per un break all’ottavo game. Nel terzo, dopo aver cancellato una pericolosa palla break con un missile di servizio (e sciupato un matchpoint sul 6-5), ha trovato il minibreak decisivo con una rispostona di dritto sul sesto punto del tie-break. Adesso starà a lui dimostrare di poter essere una possibile alternativa ai primi quattro.