Per una volta, i tornei della settimana premiano i maschi: Fabio Fognini e Andreas Seppi sono nei quarti a Bucarest, mentre la Schiavone raccoglie 4 giochi contro la Kvitova.
Andreas Seppi, numero 46 ATP, è il primo italiano nel ranking
Di Riccardo Bisti – 26 aprile 2012
Non è una rivoluzione, per carità, ma qualcosa sta cambiando. Il primo segnale è arrivato con l’ultima classifica ATP. L’Italia ha sette giocatori compresi tra i primi 100, mentre nel ranking WTA ne abbiamo solo cinque, con Alberta Brianti a rischio di uscirne. C’è poi il discorso anagrafico: l’età media delle nostre top 100 è 29,6, mentre quella degli uomini è 28,1. Ovviamente l’eccellenza la troviamo solo tra le donne: abbiamo quattro giocatrici tra le prime 30, mentre il primo uomo è Andreas Seppi, attualmente numero 46 ATP. Però l’inerzia sembra finalmente a favore degli uomini dopo tanti anni in cui il tennis italiano è stato (quasi) esclusivamente donna. Il caso ha voluto che giocassero in contemporanea Francesca Schiavone, Fabio Fognini e Andreas Seppi. La “Schiavo” ha raccolto quattro giochi contro Petra Kvitova, facendo un deciso passo indietro rispetto alle ultime indicazioni, mentre i due azzurri haano vinto e si troveranno uno contro l’altro nei quarti, garantendo una presenza italiana in semifinale a Bucarest (450.000€, terra). Piccoli segnali, che dovranno trovare conferma nei tornei più importanti. Ma la novità è proprio questa: ci sono segnali che prima non c’erano.
FOGNINI TORNA NEI QUARTI
L’ultima volta che Fabio Fognini era andato così avanti in un torneo ATP risaliva allo scorso luglio, quando era giunto in semifinale a Umago. Da allora sono cambiate tante cose. Intanto c’è stato il cambio di coach, da Pablo Martin a Josè Perlas, poi il fastidioso problema al piede che l’ha tenuto fuori per quasi 3 mesi. Ma Fabio si è allenato bene, e i risultati iniziano ad arrivare. A Bucarest si è imposto 7-5 7-6 contro Marcos Baghdatis, numero 44 ATP e quinta testa di serie. Fognini ha giocato una partita attenta e solida, mostrandosi più bravo nei punti importanti. Sotto 4-1 nel primo set, “Fogna” ha vinto quattro game consecutivi ed è andato a servire per il set. Si è fatto riprendere, ma ha azzeccato un nuovo break e si è aggiudicato il primo set. Bene anche nel secondo: sotto 1-3, si è rimesso in carreggiata e ha saputo trovare l’allungo decisivo al tie-break, vinto dopo essere stato in svantaggio 3-0. Sono 45 punti ATP che non gli cambieranno la vita, ma che confermano una netta ripresa, soprattutto sul piano dell’atteggiamento. Quando lo abbiamo intervistato durante il periodo di stop, aveva promesso che avrebbe fatto il possibile per non spaccare neanche una racchetta. Per ora ci sta riuscendo, e ne trae beneficio anche il rendimento. La cambiale del Roland Garros sarà pesantissima, ma la strada imboccata sembra quella giusta. Lo diciamo sottovoce perché non si sa mai, ma le sensazioni sono ottime.
SICUREZZA SEPPI
Non sarà un fenomeno da top 10, ma Andreas è sempre lì. Sette anni di fila tra i top 100, di cui cinque tra i primi 50. Pochissimi italiani possono vantare una tale continuità. E se non ci fosse lui saremmo ancora a caccia di un titolo ATP dai tempi del successo di Filippo Volandri a Palermo. I suoi modi di fare tranquilli, così altoatesini, mascherano una forza di volontà e una grinta notevoli. Nei momenti duri (che ci sono stati, non sempre per colpa sua) Andreas non si è mai abbattuto e ha tirato dritto per la sua strada, affiancato da Massimo Sartori che per lui è più di un coach. Dopo la “nuova” preparazione invernale, in cui il preparatore atletico Dalibor Sirola gli ha mostrato nuove potenzialità, Andreas sente di star giocando il miglior tennis in carriera. Al primo turno aveva faticato contro Guillaume Rufin, ma poi ha superato senza problemi il tedesco Cedrik Marcel Stebe, classe 1990 e numero 94 ATP. Era un match pericoloso perché Stebe è un giocatore in ascesa, re dei challenger nel 2011. Invece Andreas si è imposto 6-2 6-3 in poco più di un’ora, infilando quattro giochi consecutivi dal 2-2 del primo set e azzeccando il break decisivo nel quarto game del secondo. Vittoria pulita, senza patemi, che garantisce all’Italia un giocatore in semifinale. Sarà la terza del 2012, dopo quelle colte da Filippo Volandri a San Paolo (poi finalista) e da Flavio Cipolla a Casablanca. I precedenti dicono 5-1 per Seppi, ma Fognini ha vinto l’ultimo nella semifinale di Genova 2010 (6-2 4-6 6-4).
LA SCHIAVONE NON SI RIALZA
Nonostante le due sconfitte, il weekend di Fed Cup aveva lanciato segnali positivi. Contro Petra Kvitova, in particolare, la “Schiavo” aveva giocato un’ottima partita. Era arrivata a dire: “Mi sono sentita di nuovo competitiva”. Le buone sensazioni erano proseguite con la vittoria su Monica Niculescu, ma il 6-2 6-2 con cui si è arresa per la seconda volta in quattro giorni alla Kvitova segna un deciso passo indietro. Ad Ostrava si giocava su un campo rapidissimo, tanto che capitan Barazzutti era convinto che la differenza era stata fatta dalla superficie. A Stoccarda, invece, si gioca sulla terra. Indoor, ma pur sempre terra. I due parziali hanno avuto un andamento speculare: avanti 2-1, la Schiavone ha perso cinque giochi di fila salutando Stoccarda in 59 minuti. L’unica chance è giunta nel quarto game del primo set, quando ha avuto l’unica palla break della partita. Troppo bassa la percentuale di prime dell’azzurra (40%) e troppo in palla la Kvitova, capace di tirare vincenti da ogni zona del campo. Roma e Parigi si avvicinano: la forma sta lentamente arrivando, ma urge trovare un pizzico di fiducia.
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