Un successo di valore contro Michael Agwi spinge Francesco Maestrelli nei quarti di finale. Il pisano è in una fase importante della sua carriera: trovato l’amalgama con coach Galuppo, si è allontanato dai social media evitando inutili pressioni esterne

Foto di Stefano Eccel

Testa bassa e pedalare. Non lo dice esplicitamente, ma è la filosofia che accompagna questa fase della carriera di Francesco Maestrelli. La storia è nota: autore di una spettacolare cavalcata nel 2022, quando abbandonò l’anonimato facendo irruzione tra i top-200 ATP, negli ultimi due anni si è un po’ fermato. Il 2024 non è stata una stagione troppo soddisfacente. Lo dice serenamente, sia pure con la soddisfazione di aver centrato i quarti al Trofeo Perrel-FAIP di Rovereto (120.950€, Mapei) al termine di una bella partita contro il rampante Michael Agwi. Oltre due ore e mezza in cui – a proposito di metafore calcistiche – il pisano ha pedalato parecchio per contenere gli attacchi dell’avversario. Alla fine ha avuto ragione lui, col punteggio di 7-6 6-7 6-2. “Complimenti ad Agwi, credo che crescerà molto. Ha doti e colpi di primissimo piano, inoltre mi sembra un bravo ragazzo. Gli auguro il meglio. Proprio in virtù della sua bravura è stata una partita difficile: ho avuto le mie chance per chiuderla prima, ma mi sono fatto prendere dalla tensione. Dopo il tie-break del secondo si era complicata, ma sono stato bravo a non andare via di testa e restare focalizzato sul match. Ha pagato” dice il numero 284 ATP, che nel secondo set era stato per due volte avanti di un break, ma ha finito col perderlo. Però ha avuto la tenacia di raccogliere uno dei migliori risultati stagionali. Venerdì sfiderà il vincente di Coric-Prizmic, ottima chance per giocare una partita di alto livello. Qualche mese fa, Maestrelli diceva che l’obiettivo stagionale era giocare tante buone partite, senza guardare troppo i numeri. “In parte ci sono riuscito, in parte no – ammette – ho avuto diversi periodi in cui non ho avuto l’atteggiamento e la mentalità giusta per crescere. Quindi in parte non ce l’ho fatta, ma è inutile piangere sul latte versato: non mi resta che lavorare, sono contento del finale di stagione e voglio che non sia una casualità. Anzi, voglio che uscire dalle difficoltà diventi un mio punto di forza”.

L’UMILTÀ DI TORNARE NEGLI ITF

Da ormai un anno, al suo fianco c’è coach Giovanni Galuppo, presente anche al CT Rovereto. “Abbiamo avuto un periodo di adattamento, ci siamo dovuti conoscere – racconta Maestrelli – come tanti, anch’io ho una personalità un po’ complessa. Il consiglio più prezioso che mi ha dato è quello di mettere tutta la forza che ho in ogni partita, senza guardare il risultato. Io devo lavorare su ogni punto e poi si tireranno le somme. È il suggerimento che mi porto dietro anche quando la strada è in salita”. Maestrelli ha avuto il suo momento di maggiore popolarità nell’estate 2023, denunciò l’inaccettabilità degli insulti e delle minacce ricevuti dai tennisti dopo ogni sconfitta. La faccenda divenne virale, sfiorando la narrativa mainstream. Dopo oltre un anno, gli chiediamo se quel filmato ha avuto effetto, riducendo il fenomeno. “Per la verità non saprei, perché ho ridotto tantissimo l’utilizzo dei social media – dice il pisano – mi sono allontanato dal lifestyle social, concentrandomi soprattutto su me stesso. Non l’ho fatto tanto per quello, ma perché ho ritenuto giusto pensare a me, senza guardarmi attorno e magari sentirmi sbagliato per il semplice fatto di avere i miei tempi di crescita. Mi sta facendo bene, anche se ovviamente non posso cancellare del tutto i social. Fanno parte del mio lavoro e sto cercando di delegare questa parte a chi mi sta vicino”. Saggia decisione, anche perché i cosiddetti “haters” avrebbero certamente avuto da ridire sulla scelta di tornare a giocare qualche torneo ITF dopo aver giocato esclusivamente Challenger o ATP per due anni. “All’inizio ho fatto un po’ fatica ad accettarlo, non tanto il giocare a un livello più basso, quanto la scelta di doverlo fare per trovare cose che si erano un po’ perse. Non è facile vedere che fai bene qualcosa e poi sentire il bisogno di scendere al gradino di sotto, laddove ci sono meno comfort. Giocare ad alti livelli è molto meglio, credetemi. Al primo torneo ho faticato un po’, ma mi è servito. Se ci sarà bisogno lo farò ancora, con estrema umiltà. So che la priorità è lavorare duramente, non tanto i tornei che giochi”.

Prosegue la corsa di Martin Landaluce, sempre più “stellina” di questo torneo. Il madrileno ha superato 6-2 7-5 il francese Kyrian Jacquet, peraltro autore di una buona prestazione. Ancora una volta, Landaluce ha dato l’impressione di avere una cilindrata superiore rispetto ai suoi avversari. Dopo aver dominato il primo set, si è un po’ disunito quando ha servito per il match sul 5-4, ma ha avuto la capacità di strappare nuovamente il servizio al suo avversario nell’undicesimo game. Con questo successo, lo spagnolo mantiene vive le speranze di qualificarsi in extremis per le Next Gen Finals di Jeddah: in questo momento è in nona posizione, con una ventina di punti di svantaggio rispetto all’americano Nishesh Basavareddy, in questi giorni impegnato al Challenger di Puerto Vallarta.

È terminata al secondo turno l’avventura di Federico Arnaboldi al “Perrel-FAIP” di Rovereto. Dopo un inizio promettente, il comasco ha perso undici degli ultimi dodici game contro il potente August Holmgren, 26enne danese che è uno degli ultimi esponenti del rovescio a una mano. La classifica (n.197 ATP) combinata all’età (26 anni) farebbe pensare a un giocatore al suo picco, invece la carriera del danese è giovanissima: ha studiato negli Stati Uniti e a fine 2021 è diventato numero 1 nella classifica di tutti i College americani. Ha intrapreso l’attività full time appena due anni fa ed è entrato abbastanza rapidamente nei top-200 ATP, segno che ha le potenzialità per diventare un giocatore “vero”. Arnaboldi è salito 3-1 nel primo set, poi ha subito il ritorno di Holmgren. Nonostante gli incitamenti del cugino-coach Andrea, l’azzurro si è visto sfuggire piuttosto rapidamente il secondo set e il match è terminato poco dopo lo scoccare dell’ora, col punteggio finale di 6-3 6-1. Nei quarti, il danese troverà il vincente di Masur-Vatutin, secondo match di un giovedì che prevede il clou nel tardo pomeriggio: alle 17 ci sarà l’atteso derby croato Coric-Prizmic, mentre alle 19.30 Luca Nardi partirà favorito contro il rampante tedesco Max Hans Rehberg, classe 2003 che quest’anno ha colto risultati piuttosto interessanti nel circuito Challenger.