Rimesso a nuovo, il vecchio campo centrale dello Us Open ospita alcuni match del World Team Tennis, e il prossimo 26 agosto sarà il teatro delle finali. Lo hanno ristrutturato per ospitare alcuni concerti, ma adesso è pronto per tornare agli antichi splendori tennistici. “E’ qui che si è vissuta la transizione tra dilettanti e professionisti” dice Billie Jean King.

Chissà cosa ne pensa Corrado Barazzutti, in questi giorni impegnato a Rio de Janeiro come capo della pattuglia azzurra alle Olimpiadi. Qualche anno fa, insieme a Giovanni Di Natale di SuperTennis, si recò presso il West Side Tennis Club di Forest Hills, New York, per ricordare la sua esperienza del 1977, quando raggiunse le semifinali (unico italiano nell’Era Open) e fu rubacchiato di un punto da Jimmy Connors. La scena passò alla storia, perché l’americano invase il campo di Corrado per cancellare con i piedi il segno che l’azzurro stava esaminando. Un gesto passabile di squalifica, invece la fece franca. Nel servizio si vedeva un campo centrale in pessime condizioni, quasi cadente. Oggi Forest Hills è risorto. Lo scorso weekend ha iniziato ad ospitare alcuni match del World Team Tennis americano, la maxi-esibizione estiva che è un mix tra tennis e baracconata, tra campi colorati e regole più o meno astruse. Non ha un grosso valore tecnico, ma è molto divertente. E si è svolta in un impianto che per tanti anni ha ospitato i Campionati degli Stati Uniti, poi diventati Us Open fino al 1977. L’anno dopo, il torneo si è spostato a Flushing Meadows. “La decadenza dell’impianto era un vero e proprio disastro” ha detto al New York Times Bob Ingersole, direttore del West Side Tennis Club. Adesso si torna a ridere grazie ai “New York Empire”, team capitanato da Patrick McEnroe, uno che a Forest Hills aveva fatto il raccattapalle (da bambino) e ci aveva giocato la prova junior dello Us Open. “Io amo la storia – ha detto – e poi ho tanti ricordi in questo club”.

 


FINALI WTT IL 26 AGOSTO…A FOREST HILLS
I padroni di casa hanno esordito contro i pluricampioni dei Washington Kastles, che infatti si sono imposti 22-15. Il primo, storico, match è stato un doppio vinto 5-4 da Kudla e Paes contro Pella e Skupski. Dopo tre sconfitte, i newyorkesi hanno finalmente centrato la loro prima vittoria, sempre a Forest Hills, battendo 19-15 gli Springfields Lasers. Il punto di svolta dell’impianto risale al 2013, quando una società di spettacoli e intrattenimento (Madison House Presents) ha ristrutturato il campo centrale, rendendolo agibile per i concerti. L’investimento è stato importante e non è passato inosservato. Il World Team Tennis, sempre attento alle trovate promozionali, ha fatto in modo di aprire una collaborazione che si è concretizzata in questi giorni. L’impianto di Forest Hills festeggerà un secolo di vita nel 2023, ma ha vissuto la sua massima gloria negli anni 70. Prima del trasferimento a Flushing Meadows, Billie Jean King (tra i fondatori del WTT) ha vinto per tre volte, e nel 1974 il titolo junior è andato a Ilana Kloss, oggi commissioner del World Team Tennis. “In questo club si è sviluppata la transizione dal tennis amatoriale a quello professionistico – ha detto la King – e troppe persone non lo sanno”. Il ritorno del grande tennis a Forest Hills sarà anche un bel ripasso di storia. La rinascita non si fermerà qui: le finali del World Team Tennis 2016 si terranno proprio al West Side, il prossimo 26 agosto, a tre giorni dall’inizio dello Us Open. Non poteva esserci un modo migliore per ridargli vita. Anche Barazza sarà contento, ne siamo certi.