Come un’araba fenice che risorge dalle ceneri, Denis Shapovalov torna a vincere. Con il trionfo all’ATP 500 di Dallas conquista il suo terzo titolo in carriera e torna a splendere

Foto Ray Giubilo

Ha il sapore di una grande rinascita questa. Denis Shapovalov ha compiuto l’impresa due giorni fa: ha ottenuto il titolo più importante della sua carriera, l’ATP 500 di Dallas. Il canadese ha giocato la settimana perfetta battendo al primo turno Kecmanovic, ha estromesso la testa di serie numero 1, Taylor Fritz, la testa di serie numero 6, Tomas Machac, la testa di serie numero 3, Tommy Paul e in finale ha sconfitto la testa di serie numero 2, Casper Ruud. In sette giorni è riuscito a superare tre top 10, diventando il quarto giocatore al mondo (dopo Dimitrov, del Potro, Kyrgios) a battere tre top 10 in un ATP 250 o 500, da quando sono state introdotte queste categorie.

C’è molto di cui essere felici“,ha detto Shapovalov nella sua intervista in campo. “Certo che è il titolo più importante della mia carriera. Ho avuto una buona possibilità contro Medvedev un paio di anni fa [Vienna, 2022], ma ha giocato una partita fantastica dopo aver perso il primo set. Sono davvero felice di essere rimasto forte questa volta e di aver ottenuto la vittoria“.

Fino a poco fa c’erano tanti dubbi su di lui. Il giocatore mancino dai colpi potenti e dal rovescio a una mano sembrava aver perso tutta la sua verve tennistica e la sua brillantezza.

Tra il 2020 e il 2022 aveva raggiunto due quarti di finale slam a Melbourne e a New York e una semifinale a Wimbledon, era entrato nella top ten, aveva disputato diverse finali ATP, aveva vinto un titolo a Stoccolma e aveva conquistato la Coppa Davis contribuendo al primo storico trionfo del Canada. Ma il 2023 aveva segnato una battuta d’arresto per lui. A Wimbledon, raggiunto il quarto turno contro Roman Safiullin avverte un dolore al ginocchio che lo porterà alla sconfitta e poi alla rinuncia dei restanti tornei della stagione. “È stato molto, molto difficile. Ci sono stati tanti momenti in cui non sapevo se sarei tornato sul campo da tennis“, ha dichiarato Shapovalov all’inizio della settimana a Dallas. “Ci sono stati molti giorni difficili, anche quando ho ricominciato ad allenarmi. È stato difficile. A volte ho avuto giornate buone, a volte non riuscivo nemmeno a camminare con la gamba perché mi faceva male il ginocchio”. Lo stop è stato lungo, tanto da portarlo fuori dalla top 100 e a portarlo a chiudere il rapporto di collaborazione con Juznyi. A gennaio 2024 aveva provato a rientrare nelle competizioni ma dei primi sette tornei disputati aveva vinto solamente due incontri. A metà dell’anno era sceso nella posizione numero 140 del ranking, la peggiore dal 2017, e subito dopo era seguito un episodio spiacevole: durante i quarti di finale contro Ben Shelton, all’ATP 500 di Washington, sul match point per l’americano è arrivata la squalifica per Shapovalov per frasi ingiuriose contro uno spettatore. Il canadese, privato dei punti e del montepremi, ha fatto ricorso. Viene accolto dall’ATP che ha ritenuto la sanzione sproporzionata e ha concluso la situazione con una multa di 36.400 dollari per violazione del codice.

Insomma, la paura era quella di vedere il tennista canadese impantanato in una spirale negativa. Poi a novembre scorso, a Belgrado, è arrivato il secondo titolo della sua carriera e la ruota ha iniziato a girare di nuovo. La preparazione invernale è stata buona, anche se all’Australian Open 2025 non ha dato i frutti sperati. Ma i risultati sono finalmente arrivati. “Penso che la vittoria contro Taylor mi abbia dato molta sicurezza, soprattutto il modo in cui sono riuscito a giocare nel secondo e terzo set. Mi ha davvero dato la convinzione di poter battere di nuovo questi ragazzi.” E così è stato, al Dallas Open è riuscito a batterli tutti e con il trofeo in mano si è issato di nuovo alla posizione numero 32 del ranking. Non sappiamo con certezza se il tennis ha ritrovato una delle sue figure di spicco ma sappiamo che Shapo ha ricominciato a giocare bene. Come l’araba fenice, finalmente è rinato.