
A competere insieme al doppio Federer-Nadal per l’ultima candidatura, invece, ci sono la storia di Kamel Zaroual, il fan dell’Olympique Marsiglia che si è fatto 2.000 chilometri in bicicletta per andare a vedere un match della sua squadra, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica contro il calo dell’attenzione verso la disabilità giovanile, e invece di limitarsi a battere il calcio d’inizio ha preso la palla ed è corso a segnare un gol dai mille significati. Poi c’è la grinta di Chris Bertish, che per raccogliere fondi per la famosa organizzazione Operation Smile ha trascorso tre mesi da solo nell’Oceano Atlantico su un Sup di tre metri scarsi, partendo dal Marocco, passando da Canarie e Caraibi, e arrivando in Florida, per un totale di 93 giorni e 7.500 chilometri percorsi. Oppure la forza d’animo di Lai Chi-Wai, un tempo fra i migliori interpreti al mondo dell’arrampicata sulla roccia, che a causa di un incidente è stato costretto alla sedia a rotelle. Oggi lavora come motivatore e a cinque anni dall’incidente ha completato una scalata di 500 metri in carrozzina, nei pressi di Hong Kong. Oppure ancora il bel gesto di un team di ragazzi brasiliani di basket, che invece di accettare l’invito della squadra che li aveva sconfitti a partecipare al posto loro alle finali nazionali (dove i primi non potevano recarsi per carenza di soldi) hanno deciso di finanziare la trasferta degli avversari; e per ultima la nuova tradizione del pubblico degli Iowa Hawkeyes di football, il cui stadio sorge proprio di fronte a un ospedale per bambini. Dopo il primo quarto di ogni partita, 70.000 persone si voltano insieme verso l’ospedale, rivolgendo un saluto ai malati, in segno di appoggio simbolico.

Tutte storie più toccanti e più importanti del doppio Federer-Nadal, e che ricalcano meglio il vero spirito del Laureus Best Sporting Moment Award, nato per celebrare “qualità come fair play, spirito sportivo e dedizione, e guardare oltre al risultato, con momenti che simboleggiano il vero valore dello sport, e portano il messaggio che lo sport ha veramente il potere di cambiare il mondo”. La candidatura del doppio Federer-Nadal viene presentata come “la più feroce rivalità nella storia del tennis” che si unisce per una giusta causa, come se lo spirito sportivo avesse spinto i due a dimenticare chissà quali ruggini per il bene della formazione dell’Europa. In realtà, chi segue il tennis con continuità sa benissimo che fuori dal campo fra Federer e Nadal – peraltro entrambi vincitori del Laureus come sportivo dell’anno: lo svizzero ha il record assoluto con quattro vittorie – c’è sempre stato un rapporto di rispetto e (vera) stima reciproca, e che per quanto lo spettacolo visto a Praga sia stato di grandissima qualità si trattava pur sempre di un’esibizione. Non hanno dovuto mettere da parte nessun contrasto e nemmeno il proprio orgoglio, e non sono stati costretti ad abbattere alcun limite. Sono semplicemente scesi in campo uno a fianco dell’altro, e c’è da scommettere che fossero entrambi felici di farlo. Sul serio. Un grande momento simbolico per il nostro sport, ma che ha ben poco a che fare con tutto il resto. E che non meriterebbe di prevalere su nessuno degli altri cinque solo perché i suoi protagonisti sono molto più noti e ammirati.