Il protagonista che non ti aspetti: aiutato dal forfait di Del Potro e dalla stanchezza di Monfils, Jerzy Janowicz vola al terzo turno e sembra tornato quello di due anni fa. Il tennis ha ritrovato un protagonista?

Di Cosimo Mongelli – 22 gennaio 2015

 

Si distende sulla schiena con le mani sugli occhi esultanti e sorridenti, Jano. No, non una delle solite commedie alle quali ci hanno abituato gli interpreti di questo sport. La gioia del polacco è sincera, incontenibile quanto contagiosa. Esulta, salta felice, si inchina al pubblico ad ogni angolo del campo. Vale più di un terzo turno la vittoria ottenuta contro Gael Monfils. Per com'è maturata, per la sensazione nitida che questa volta Jerzy ci crede davvero e davvero può ritornare ai fasti di Wimbledon di due anni or sono, quando il suo talento deflagrò e stupì fino alla semifinale persa contro Andy Murray. Prima di perdersi, tra infortuni e tormenti, e precipitare in classifica. E non trovare le forze per ricominciare tutto daccapo. "Sono davvero felice e questa vittoria significa molto per me. Nella mia vita ho un sacco di problemi. Ma ora non importa. Ho capito che devo andare avanti, devo lottare su ogni singolo punto. Non mollare e continuare a combattere” le parole del polacco a fine partita. Già , la voglia di lottare. Alla fine del terzo set, vinto al tie break dal francese, quando la storia sembra ripetersi improvvisamente la storia volta pagina. Nei minuti precedenti Janowicz aveva vinto il primo, dopo aver centrato il break sul 4 pari, poi si è perso. Come in un film già visto. Gael passeggia nel secondo lasciandgli un solo game e nel terzo è sempre avanti. Serve per il set sul 5 a 4, manca una palla set ma non perde la calma. Il successivo tiebreak se lo porta a casa senza fatica alcuna.

IL MATCH CAMBIA IMPROVVISAMENTE
Si aspettano i titoli di coda. C'è invece il colpo di scena. Gael tiene comodamente i primi due turni di battuta. Ma comincia a scricchiolare. Le fatiche accumulate nella rimonta contro Lucas Pouille fanno capolino. E Jerzy risorge. Aggredisce. Si ricorda di quanti e quali colpi è capace. Siamo sul 2 pari, serve Monfils e si ritrova sotto 0-40. Salva la prima e la seconda, ma non la terza palla break. Finisce qui la partita del francese. Inizia da qui l'esibizione del polacco. Non sbaglia più al servizio, delizia il pubblico con le smorzate, infilza e infila più volte Monfils con il diritto. Una sola occasione, sprecata, sul 2 pari del quinto per Gael. Ma non ci crede più. Non ci sono più le gambe. E dall'altra parte c'è un giocatore che mai come oggi ha le motivazioni per vincere. Vincere e continuare a crederci. Di non meritare affatto una posizione nel ranking più vicina ai 50 che ai primi 10. E che, messi da parte e dimenticati i problemi e i fantasmi della vita, ci sono tutti i presupposti perché si possa ritornare tra i grandi. Il polacco nel prossimo turno affronterà l'intramontabile Feliciano Lopez. Lo spagnolo, testa di serie numero 12, graziato dalla buona sorte. Messo sotto da Adrian Mannarino, che vince i primi due set, approfitta del ritiro dell'avversario dopo aver rimesso in piedi il terzo set, vincendolo al tiebreak. Un'ottima occasione per proseguire la risalita.