Il duello fra Stan Wawrinka e Fernando Verdasco si annunciava come uno dei più interessanti del primo turno degli Us Open, invece ha offerto poco. Lo spagnolo dura meno di un set, e a Stan basta un match senza infamia né lode. Ma per andare avanti servirà ben altro.

Sulla carta era uno dei match più interessanti, se non il più interessante, di questo primo turno agli Us Open. Stan Wawrinka e Fernando Verdasco han talento e colpi, tali da poter regalare un incontro da spellarsi le mani. E invece sono pochi, isolati, gli applausi del pubblico dell’Artur Ashe Stadium. Stan the man, reduce da una stagione molto al di sotto delle aspettative, chiude la pratica in tre set, pur palesandosi in una versione al minimo sindacale. E il primo, di questi tre set, è il manifesto della carriera di Verdasco, tanto bravo a seminare quanto (spesso) poco bravo a raccogliere. Un primo set in cui lo spagnolo è devastante al servizio, quattro game tenuti a zero e uno a quindici. Un primo set in cui Wawrinka deve salvare ben tre palle break, nel terzo, nel settimo e nell’undicesimo game. Un primo set cui il tie-break è un’ancora di salvezza, proprio per lo svizzero. Ma tutte le velleità di vittoria dello spagnolo si spengono proprio al momento di infierire. Il tie-break è un teatrino degli orrori. Verdasco, fino a qualche istante prima impeccabile al servizio, spegne l’interruttore. E una sequela di errori, alcuni grossolani, lo portano inevitabilmente a buttare via il set. Un solo servizio tenuto su sette da Verdasco. Grasso che cola, per Stan, che tra un c’mon e un sospiro di sollievo, si porta avanti. E a questo punto, per i tifosi sugli spalti, finiscono le emozioni.

WAWRINKA CONTROLLA SECONDO E TERZO
Verdasco, già sparito sul traguardo del primo, si eclissa completamente nel secondo. Dal canto suo Stan non fa nulla più dell’ordinaria amministrazione. Anzi. Solo a sprazzi regala qualche colpo dei suoi, praticamente mai lo si vede propositivo. Ha l’intelligenza, gliene va dato atto, di variare quel tanto la direzione della battuta per infierire su un Verdasco che soffre le pene dell’inferno nello spostarsi e non riesce più a rispondere. E poi quel rovescio. Oggi, dicevamo, visto solo raramente messo in mostra in tutta la sua bellezza. I break che decidono il secondo (terzo gioco) ed il terzo set (nel sesto), sono frutto dell’apatia del nativo di Madrid, che mette assieme una sequela improponibile di errori gratuiti. Ma il vincente di rovescio di Stan, sul tre pari del terzo set, anche se non decisivo è di una bellezza tale dall’essere una deliziosa ciliegina, anche se oggi la torta non s’è vista. Se poi gli altri punti ti vengono, per ottenere il break, in regalo, non puoi di certo fartene una colpa. Nel caso di Stan, possono essere viatico e monito assieme, per proseguire il torneo in maniera migliore. Ma di certo dovrà alzare il suo livello di gioco, perché non capitano tutti i giorni avversari che durano meno di un set.

US OPEN – Primo turno uomini
Stan Wawrinka (SUI) b. Fernando Verdasco (ESP) 7-6 6-4 6-4