Quarta rimonta in sei incontri per Serena Williams, che si prende una nuova finale Slam. Febbricitante, va sotto di un set e un break contro Timea Bacsinszky, poi si risveglia e non le lascia più neanche un gioco. Sabato andrà a caccia del terzo titolo a Parigi.Non sapremo mai quanto sia stata reale sofferenza fisica e quanto, invece, un po’ di teatro, ma quello che rimarrà è una nuova vittoria di Serena Williams, preziosa come l’oro. Mentre le grandi avversarie sono cadute come birilli, lei si è presa la ventiquattresima finale in un torneo del Grande Slam, e sabato sarà favoritissima contro la debuttante Lucie Safarova. È stato il cammino più difficile della sua carriera, con quattro match vinti in rimonta, ma servirà a legittimare ancor di più l'eventuale ventesimo Major. La musica preferita del suo torneo parigino ha suonato anche contro la svizzera Timea Bacsinszky, che ha approcciato la sua prima semifinale Slam come se fosse la centesima, approfittando alla perfezione dei problemi dell’americana. Febbricitante, Serena ha faticato per la prima metà del match, e a tratti è parso davvero che potesse scapparci la sorpresa. Body language negativo, pochi movimenti e tanti errori, contro un’avversaria brava a fare il suo, con la serenità di chi non ha nulla da perdere e dopo aver provato un’altra strada vive la sua seconda carriera come un dono. Ha ricominciato a fare sul serio proprio grazie al Roland Garros, un paio d’anni fa, quando nel periodo in cui lavorava come barista in un hotel di lusso ricevette una mail che le comunicava l’ingresso nelle qualificazioni. Decise di provarci, facendosi il regalo più bello, e per poco non si prendeva una finale proprio a Parigi. Dopo un torneo perfetto, è volata avanti 6-4 3-2 senza far troppo caso ai problemi dell’americana, visibilmente sofferente ma pur sempre da battere. Si piegava più volte su se stessa e si trascinava sul campo con lo sguardo perso nel vuoto, ma nelle occasioni importanti lottava come una iena inferocita, fra ace e inattesi colpi vincenti. Tuttavia, sembrava non bastasse per fermare una Bacsinszky perfetta con il diritto e impeccabile in tutti i turni di servizio, invece in un amen è cambiato tutto. Dopo il break nel quinto game, che poteva sembrare risolutivo come già nel primo set, ha perso la prima volta il servizio, poi un’altra ancora, finendo per non tenerlo più nemmeno una volta. Appena la Williams ha scorto un varco ha cambiato atteggiamento e ci si è buttata dentro con tutte le forze, ribaltando il match.
PIANGONO ENTRAMBE, MA POSSONO SORRIDERE
Da 4-6 2-3 a 4-6 6-3 6-0, con un filotto di dieci giochi consecutivi vinti da campionessa. In realtà la partita l’ha vinta ben prima del 6-0 finale, dando una scossa troppo forte anche per la miglior Bacsinszky, che nel corso del 2015 aveva vinto tutti i 23 match che l’avevano vista conquistare il primo set. È bastato con tutte, non con la Williams. Serenona le ha strappato il secondo set raddoppiando i colpi vincenti (proprio mentre lei li ha esattamente dimezzati), e all’inizio del terzo ha piazzato la zampata decisiva. Qui si può trovare l’unico appunto al match della svizzera, che proprio nel primo game del set decisivo ha regalato due punti sul 30-30, sbagliando due diritti tutt’altro che difficili. Ceduto quel game ha perso anche il contatto con la partita, calando prima di testa e poi pure fisicamente, fino a subire un 10-0 poco generoso sia per il suo torneo sia per il modo magistrale in cui aveva condotto la partita. Ma il tennis sa essere crudele, e Serena Williams ancor di più, tanto che l’unica piccola rivincita la svizzera se l’è presa durante la stretta di mano, quando ha riservato un’occhiataccia all’avversaria. Segno che il comportamento della Williams, sicuramente insofferente ma anche un po’ teatrale (tanto da scatenare la polemica sul web), non le è affatto andato giù. Ma nel tennis chi vince ha (quasi) sempre ragione, mentre a chi perde non resta che salutare il torneo. Lei lo fa a testa alta, anche se ha lasciato il Court Philippe Chatrier in lacrime, mentre la Williams (che invece ha pianto più volte nel corso dell’incontro) interrompeva l’intervista post-match per un attacco di tosse, prima di saltare la successiva conferenza stampa. Si è limitata a un comunicato, dicendosi felice di essere tornata in finale a Parigi ma anche molto provata dopo tanti giorni difficili, e prossima a un consulto medico. In realtà possono sorridere entrambe: la svizzera ha avuto un’importante conferma del suo valore, Serena – seppur con tutte le difficoltà del mondo – è di nuovo in finale a Parigi. E con il titolo numero 20 a un passo non ha più voglia di fare scherzi.
ROLAND GARROS – Semifinale
Serena Williams (USA) b. Timea Bacsinszky (SUI) 4-6 6-3 6-0
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