Di Riccardo BistiDopo la nostra inchiesta sul famoso “Caso Giorgi”, pubblicata lo scorso febbraio, ci sarebbe piaciuto avere una replica di Sergio e Camila Giorgi. Beh, la replica è arrivata a Roma, durante la conferenza stampa dopo la bella vittoria di Camila contro Dominika Cibulkova. Con insospettato dono di sintesi, Sergio Giorgi mi ha accolto al grido: "Merda, merda, merda!". In realtà, qualche avvisaglia c'era stata, dal momento che il capo ufficio stampa della FIT Angelo Mancuso si è avvicinato al sottoscritto, chiedendomi cortesemente di non porre domande durante la conferenza stampa. Alle sue spalle c’era papà Sergio, che domandava a voce alta: “Chi è?” “Dov’è?” alludendo a me. Quando mi sono presentato, ha lanciato il suo grido di battaglia: "Merda, merda, merda”, aggiungendo minaccioso che non avrei dovuto rivolgere domande nè avvicinarmi alla figlia. Gli ho replicato che avrei voluto parlare con lui. “Con te non parlo”, è stata la lapidaria risposta. Durante la breve conferenza stampa, si è seduto alle mie spalle. Al termine della conferenza, alla mia gentile richiesta di parlargli, mi ha aggredito verbalmente davanti a circa 20 persone, tra giornalisti e operatori. “Merde! Siete delle merde di giornalisti!”. (alludendo a me e al direttore Lorenzo Cazzaniga). Io gli ho risposto: “Voglio soltanto darti l’opportunità di replicare”. Lui ha continuato a urlare e si è allontanato. Non vogliamo dare eccessiva importanza al suo comportamento scomposto. Noi siamo semplicemente abituati a fare il nostro lavoro e lasciamo che siano i lettori a dare il loro giudizio. Compreso papà Giorgi, che però, in qualità di padre, educatore e coach professionista della giocatrice in questione, dovrebbe mantenere un comportamento consono al ruolo. Chissà cosa ne pensano i dirigenti della WTA, visti i tanti problemi che già in passato hanno dovuto affrontare con certi papà-coach. In ogni caso, speriamo che un giorno Sergio Giorgi voglia spiegare, in maniera civile ed esaustiva, le sue ragioni in merito ad una vicenda che è ancora ben lontana dalla sua conclusione, visto che uno degli accusatori, Dominic Owen, ci ha contattati per avere un recapito della famiglia Giorgi alla quale inviare una ingiunzione di pagamento relativamente alla sentenza emessa dal giudice Jennifer X: Gabbard negli Stati Uniti.
Di Riccardo Bisti
Dopo la nostra inchiesta sul famoso “Caso Giorgi”, pubblicata lo scorso febbraio, ci sarebbe piaciuto avere una replica di Sergio e Camila Giorgi. Beh, la replica è arrivata a Roma, durante la conferenza stampa dopo la bella vittoria di Camila contro Dominika Cibulkova. Con insospettato dono di sintesi, Sergio Giorgi mi ha accolto al grido: "Merda, merda, merda!". In realtà, qualche avvisaglia c'era stata, dal momento che il capo ufficio stampa della FIT Angelo Mancuso si è avvicinato al sottoscritto, chiedendomi cortesemente di non porre domande durante la conferenza stampa. Alle sue spalle c’era papà Sergio, che domandava a voce alta: “Chi è?” “Dov’è?” alludendo a me. Quando mi sono presentato, ha lanciato il suo grido di battaglia: "Merda, merda, merda”, aggiungendo minaccioso che non avrei dovuto rivolgere domande nè avvicinarmi alla figlia. Gli ho replicato che avrei voluto parlare con lui. “Con te non parlo”, è stata la lapidaria risposta. Durante la breve conferenza stampa, si è seduto alle mie spalle. Al termine della conferenza, alla mia gentile richiesta di parlargli, mi ha aggredito verbalmente davanti a circa 20 persone, tra giornalisti e operatori. “Merde! Siete delle merde di giornalisti!”. (alludendo a me e al direttore Lorenzo Cazzaniga). Io gli ho risposto: “Voglio soltanto darti l’opportunità di replicare”. Lui ha continuato a urlare e si è allontanato. Non vogliamo dare eccessiva importanza al suo comportamento scomposto. Noi siamo semplicemente abituati a fare il nostro lavoro e lasciamo che siano i lettori a dare il loro giudizio. Compreso papà Giorgi, che però, in qualità di padre, educatore e coach professionista della giocatrice in questione, dovrebbe mantenere un comportamento consono al ruolo. Chissà cosa ne pensano i dirigenti della WTA, visti i tanti problemi che già in passato hanno dovuto affrontare con certi papà-coach. In ogni caso, speriamo che un giorno Sergio Giorgi voglia spiegare, in maniera civile ed esaustiva, le sue ragioni in merito ad una vicenda che è ancora ben lontana dalla sua conclusione, visto che uno degli accusatori, Dominic Owen, ci ha contattati per avere un recapito della famiglia Giorgi alla quale inviare una ingiunzione di pagamento relativamente alla sentenza emessa dal giudice Jennifer X: Gabbard negli Stati Uniti.
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