Si dice che non ci sia due senza tre. Simona Halep ha fallito l'appuntamento per il numero 1 WTA in tre occasioni, ma non si è arresa ed è stata brava a costruirsi una quarta chance. Dovesse battere Jelena Ostapenko nella semifinale del Premier Mandatory di Pechino, diventerebbe la 25esima numero 1 nella storia della WTA, la quarta nel 2017 dopo Angelique Kerber, Karolina Pliskova e Garbine Muguruza. Simona sta giocando un torneo fantastico, in cui si è presa la rivincita su Maria Sharapova (da cui aveva perso allo Us Open), poi ha veleggiato tranquilla fino al 6-2 6-1 contro Daria Kasatkina. L'ultima a poter impedire che dipendesse tutto da lei era Elina Svitolina, ma l'ucraina si è arresa nell'ultimo match di giornata, al termine di una furibonda battaglia, contro Caroline Garcia (che dunque tiene vive le speranze di un sorpasso in extremis ai danni Johanna Konta per l'ultimo posto a Singapore: il distacco si è ridotto a 425 punti). Simona è arrivata a un passo dal traguardo al Roland Garros (le sarebbe bastato vincere la finale contro la Ostapenko, dove era stata avanti di un set e di un break) a Wimbledon contro Johanna Konta e infine a Cincinnati, quando ha ceduto nettamente a Garbine Muguruza. Vittima di una specie di maledizione, si è sempre sciolta sul più bello.
IL TORNEO DELLE RIVINCITE
A Pechino si è riaperto tutto: la Muguruza si è ritirata al primo turno, la Svitolina è inciampata e la Halep sta giocando un grande torneo, come se avesse rapidamente trovato l'alchimia giusta con il nuovo coach Andrei Pavel. Venerdì ha impiegato appena 69 minuti per battere Daria Kasatkina, da cui aveva perso la scorsa settimana a Wuhan. “Credo di aver giocato meglio rispetto al torneo precedente – ha detto la rumena – ho cambiato tattica e ha funzionato molto bene. Ho fatto il mio gioco, ho portato avanti il mio stile, e sono stata solida a sufficienza”. Da parte sua, la russa non ha trovato le giuste contromisure, soprattutto nei turni di servizio: Daria ha incassato la bellezza di sette break. Dopo le rivincite su Sharapova e Kasatkina, chissà che non sia la volta buona per sfatare il tabù del numero 1 WTA, una specie di incubo per una ragazza che ha sempre fallito negli Slam, ma non meno meritevole di certe giocatrici che hanno conquistato la leadership vincendo meno di lei. “Contro la Ostapenko mi aspetto una dura battaglia, ma sarà una sfida per entrambe. Dovrò pensare bene al tipo di tattica e proverò a essere competitiva come oggi”. Potrebbe essere la volta buona, a patto che non si faccia travolgere dall'emozione. Il pericolo potrebbe essere dietro l'angolo.
WTA PREMIER MANDATORY PECHINO – Quarti di Finale
Petra Kvitova (CZE) b. Barbora Strycova (CZE) 6-2 6-1
Caroline Garcia (FRA) b. Elina Svitolina (UCR) 6-7 7-5 7-6
Jelena Ostapenko (LET) b. Sorana Cirstea (ROM) 6-4 6-4
Simona Halep (ROM) b. Daria Kasatkina (RUS) 6-3 6-4