Il primo giocatore del mondo supera Sam Querrey e raggiunge gli ottavi australiani per la nona volta di fila, approdando alla seconda settimana senza cedere un set. Negli ottavi troverà Mischa Zverev, fratello maggiore di Alexander. Non poteva esserci modo migliore per rispondere alla sconfitta di Djokovic.Prosegue spedita la campagna australiana di Andy Murray. Il numero uno del mondo supera agevolmente Sam Querrey, raggiunge per la nona volta consecutiva gli ottavi di finale all'Australian Open e, soprattutto, risponde benissimo alla sconfitta di Djokovic mandando un chiaro messaggio al resto della compagnia, anche dalla Hisense Arena dove è stato relegato. Non dev’essere banale sostenere d’improvviso il peso del grande favorito in uno Slam, peraltro mai vinto in carriera. Ci sta riuscendo bene lo scozzese che griffa per 6-4 6-2 6-4 la settima vittoria in otto confronti con Sam Querrey, chiudendo con qualche secondo d’anticipo prima della seconda ora di gioco. Un successo che proietta il campione di Dunblane alla sfida contro il sorprendente Mischa Zverev, che sembra aver ritrovato competitività da quando deve fare da chioccia al fratello minore. GRANDE DIFESA
Alla vigilia Andy aveva parlato di “sfida difficile” e “avversario pericoloso”, non propriamente frasi di circostanza, in quanto il lungagnone americano non è nuovo a illustri “upset”, chiedere a Djokovic che a Wimbledon ha visto infrangersi su Querrey il sogno-Grande Slam. Ed effettivamente la partenza dello statunitense conferma i timori dello scozzese: Sam difende con agio i primi quattro turni di battuta e, nel settimo game, è il primo a guadagnarsi una palla break, cancellata da Murray. “Il breakpoint salvato nel primo set ha svoltato la partita” dice Murray a fine match. Acciuffata la parità, infatti, il numero uno del mondo si esibisce in un saggio completo delle sue qualità di ribattitore infilando in sequenza tre punti magistrali: respinge due smash per cancellare la palla-game, piazza la risposta vincente per trovare la palla break e mette a segno il passante vincente per salire 5-4. La chiusura sul 6-4 è una formalità, così come il secondo set che scivola via in appena 28 minuti, intascato per 6-2 dal numero uno del mondo. Dopo aver centrato il break anche in apertura della terza frazione con un parziale super che vede Murray portarsi a casa 11 degli ultimi 13 game, lo scozzese accusa il primo vero passaggio a vuoto cedendo la battuta. Sul 4-4 sono nuovamente le qualità di eccezionale passatore a marcare la differenza: altre due difese monstre, altro break, altro 6-4. LA CAVIGLIA NON PREOCCUPA
Il tabellino di fine match evidenzia un paio di dati: Murray si aggiudica la battaglia statistica degli ace (8 contro 5) e, soprattutto, delle 48 discese a rete di Querrey appena 24 sono state premiate dalla conquista del punto, esattamente il 50%, il che spiega perfettamente l’eccezionalità della difesa scozzese. A fine match Murray ha fugato i dubbi circa la caviglia dopo la leggera distorsione rimediata nel secondo turno contro Rublev: “la caviglia sta bene, ho buone sensazioni, mi sento pronto fisicamente”. Il numero 1 ATP sta bene, è alla seconda settimana senza aver lasciato set nel suo percorso e un miracoloso Istomin gli ha tolto di mezzo Djokovic. Difficile immaginare una settimana migliore: e ora ci sono tutte le premesse per fare ancora meglio nella seconda.
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