di Luigi Casale |
Il rovescio a due mani è stato da sempre considerato un colpo più potente ed incisivo del corrispondente effettuato ad una sola mano.
Partendo da giocatori degli anni ’70 come Chris Evert, Jimmy Connors e Bjorn Borg ,sempre più tennisti hanno impostato il loro gioco sul rovescio a due mani, facendolo diventare un colpo aggressivo al pari del diritto.
La possibilità di impugnare la racchetta anche con l’altra mano permette al giocatore moderno di imprimere una spinta e una accelerazione straordinaria alla pallina, senza sacrificare la precisione del colpo. Bisogna precisare che molti giocatori professionisti effettuano il rovescio indifferentemente a una o due mani a seconda della necessità tecnico – tattica del caso.
In passato si tendeva a considerare come un giocatore di tennis “difensivo” colui che rimaneva costantemente sulla linea di fondo campo; al contrario, il giocatore “offensivo” si spingeva spesso a rete, concludendo il punto con un colpo al volo. Questi concetti oggi sono stati sostituiti con altri modelli e schemi di gioco, secondo i quali un giocatore “offensivo” è colui che riesce ad imprimere una pressione ed un ritmo, con i colpi a rimbalzo, decisamente superiori all’avversario, lasciando la decisione se effettuare una discesa a rete o meno alla situazione tattica del momento.
Oggi molti giocatori usano il rovescio ad una mano per effettuare l’azione di attacco in spostamento verso la rete, in quanto questo tipo di colpo lascia più libere le gambe di compiere il passo in avanti.
Quando invece il giocatore deve effettuare un rovescio da fondo campo, la preparazione del colpo impugnando la racchetta con due mani gli permette di avere più tempo per posizionarsi esattamente rispetto all’arrivo della pallina.
Come è già stato detto a proposito del rovescio ad una mano, si deve sapere che le spinte dei piedi a terra nella fase di preparazione del rovescio sono molto diverse tra il modello esecutivo a una o due mani, perché il giocatore bimane inizia la spinta delle gambe con la destra e rimane in posizione “aperta” rispetto alla rete.
In definitiva nel rovescio a due mani, oltre alla somma delle singole spinte degli elementi che compongono la catena cinetica, si aggiunge anche quella della doppia torsione del busto: le gambe ed il bacino, rimanendo paralleli alla rete, obbligano il busto a compiere una prima torsione indietro seguita da una seconda, in avanti, che permette alla racchetta di andare a colpire violentemente la palla.
Prima di esaminare alcune esercitazioni specifiche per il colpo di rovescio, ecco un elenco dei suoi principali muscoli motori:
· Durante la fase di accelerazione sono impegnati i seguenti gruppi muscolari:
– Per la spinta della parte inferiore del corpo: tricipiti surali, quadricipiti e glutei.
– Per la rotazione del tronco: obliqui, addominali, estensori del dorso.
– Per il movimento delle braccia in avanti: sottospinato, deltoide, romboide, dentato, trapezio, tricipite brachiale, flessori ed estensori delle dita e del carpo.
· Durante la fase finale del colpo vengono utilizzati i seguenti gruppi muscolari:
– Per la rotazione del tronco: obliqui, estensori del dorso e addominali.
– Per la decelerazione del movimento delle braccia: sottoscapolare, grande pettorale, bicipite brachiale, flessori delle dita e del carpo.
Anche nella preparazione atletica specifica per il rovescio bimane non si può prescindere da esercitazioni di “footwork” nel campo da tennis o in palestra, simulando molti possibili spostamenti del giocatore prima, durante e dopo l’esecuzione del colpo: corse in avanti, in diagonale e indietro a piccoli passi. Molto utili possono essere 5 – 10 serie da 15 – 30 sec. di ripetizioni di simulazioni del colpo in esame con spostamenti a tutto campo, incrociando o meno il passo, scivolando, recuperando la posizione a fondo campo dopo una discesa a rete, ecc. curando particolarmente l’azione di torsione del busto.
Per quanto riguarda la componente muscolare del colpo di rovescio a due mani, l’allenamento più specifico comprende l’esecuzione di una serie di movimenti con sovraccarichi, seguiti immediatamente da 10 – 15 lanci della palla zavorrata che vanno subito a trasformare il rafforzamento ottenuto in azione veloce specifica.
Ecco gli esercizi di rafforzamento muscolare specifici per il rovescio a due mani:
Torsioni “Russian”: seduto in appoggio sull’apposita panca o a terra con le ginocchia flesse e i piedi fissati, impugnando la racchetta con le mani davanti al petto (foto 1), effettuare una serie di 15 – 20 flessioni del busto (foto 2-3), associando allo sbilanciamento indietro una torsione delle spalle. Appena conclusa la serie di flesso-torsioni del busto, eseguire, da in piedi, 10 lanci della palla zavorrata da 2 – 3 Kg. simulando l’azione del colpo di rovescio bimane. Ripetere le flesso-torsioni più i lanci per 5 – 6 volte.
Foto 1 | Foto 2 | Foto 3 |
– Pull-over con bilanciere: da posizione supina con piedi a terra e zona dorsale alta in appoggio alla panca piana, impugnare un bilanciere in pronazione (palmo delle mani rivolto in basso) con mani distanti alla larghezza delle spalle, braccia distese davanti al petto: portare il bilanciere dietro la testa e ritorno. Appena conclusa la serie di 12 – 15 elevazioni del bilanciere, eseguire 10 lanci della palla zavorrata da 2 – 3 Kg. simulando l’azione del colpo di rovescio bimane. Ripetere per 5 serie.
Foto 4 | Foto 5 |
– Lanci della palla di rovescio: da posizione in piedi, con gambe piegate e un ginocchio in appoggio a terra (foto 6), effettuare 15 – 20 lanci in avanti – alto della palla zavorrata da 3 – 5 Kg. simulando l’azione del busto e delle braccia del rovescio bimane (foto 7-8). Ripetere per 6 serie alternando il lato di effettuazione dei lanci. Attenzione: in questo caso vengono rafforzati i muscoli grande e piccolo obliquo e trasverso di ambedue i lati per equilibrare i movimenti del tronco.
Foto 6 | Foto 7 | Foto 8 |