La popolarità di Andy Murray cala a picco
A poche ore dal referendum per l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito, Andy Murray è in mezzo a un pesante conflitto di interessi. Nato a Dunblane, in Scozia, potrebbe rischiare di non giocare più per la Gran Bretagna. In questi mesi non si è mai espresso sull'argomento, evitando qualsiasi domanda scivolosa. Tuttavia, durante il recente Us Open, secondo il Telegraph avrebbe detto: "Se la Scozia diventasse indipendente, immagino che finirei a giocare per la Scozia". Tuttavia non ha espresso una preferenza. La sua mancata presa di posizione non è piaciuta ai britannici. In Inghilterra, secondo un sondaggio realizzato dal Mail on Sunday, la sua popolarità è scesa all'11,9%, mentre in Galles è intorno al 15.5%. Se davvero il referendum stabilisse l'indipendenza della Scozia, la Gran Bretagna resterebbe senza giocatori competitivi salvo Aljaz Bedene, sloveno numero 144 WTA che ha già fatto richiesta di cittadinanza. I migliori sarebbero James Ward e Daniel Evans, in attesa dell'esplosione del giovane Kyle Edmund (allenato da Greg Rusedski).A poche ore dal referendum per l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito, Andy Murray è in mezzo a un pesante conflitto di interessi. Nato a Dunblane, in Scozia, potrebbe rischiare di non giocare più per la Gran Bretagna. In questi mesi non si è mai espresso sull'argomento, evitando qualsiasi domanda scivolosa. Tuttavia, durante il recente Us Open, secondo il Telegraph avrebbe detto: "Se la Scozia diventasse indipendente, immagino che finirei a giocare per la Scozia". Tuttavia non ha espresso una preferenza. La sua mancata presa di posizione non è piaciuta ai britannici. In Inghilterra, secondo un sondaggio realizzato dal Mail on Sunday, la sua popolarità è scesa all'11,9%, mentre in Galles è intorno al 15.5%. Se davvero il referendum stabilisse l'indipendenza della Scozia, la Gran Bretagna resterebbe senza giocatori competitivi salvo Aljaz Bedene, sloveno numero 144 WTA che ha già fatto richiesta di cittadinanza. I migliori sarebbero James Ward e Daniel Evans, in attesa dell'esplosione del giovane Kyle Edmund (allenato da Greg Rusedski).