Le intemperanze di gioventù sono dimenticate, anche se era inevitabile ricordarle. Alla fine, la stretta di mano tra Maria Sharapova e Sesil Karatantcheva è stata mediamente cortese. Nel circuito femminile abbiamo visto di peggio. Si sono trovate al primo turno della Rogers Cup dopo una carriera iniziata quasi in contemporanea, ma che poi si è sviluppata in modo totalmente diverso. La russa è stata numero 1 ed è diventata un'icona dello sport globale, mentre la bulgara (n.35 WTA ancora giovanissima, nonché quartofinalista a Parigi) è scivolata in una positività all'antidoping giustificata con una ridicola motivazione: “Ero incinta” disse a suo tempo. Tra le due ci fu anche un po' di ruggine, quando la bulgara (che nel corso della sua carriera ha anche rappresentato il Kazakhstan) rivelò che la Sharapova aveva annullato un allenamento tra le due, presso l'accademia di Nick Bollettieri. “Fece così perché le avevano riferito una mia frase, secondo cui l'avrei presa a calci nel sedere”. Fuori dalle top-200, e qualificata a Montreal un po' per caso (aveva praticamente deciso di giocare un torneo ITF a Landisville, pou ha cambiato idea in extremis), la Karatantcheva ha ridimensionato la portata di quell'episodio: “Avevo 14 anni, non mi si può giudicare per un episodio, eppure pagherò tutta la vita per questo. Qualsiasi ragazzina avrebbe detto qualcosa del genere. Oggi non ho la classifica che vorrei, però sono felice di giocare, sono sposata, ho trovato un equilibrio nella mia vita e prendo le sconfitte con filosofia. Fisicamente sto bene, credo che si stia avvicinando un altro tipo di vita, però mio marito mi incita a vivere al massimo questa fase. Non ho mai raggiunto il mio miglior livello, però sono stata di nuovo tra le top-100 e adesso voglio continuare a crescere”. Quando è scesa in campo, lunedì sera, tenendo per mano una bambina, aveva il sorriso di chi era sinceramente contenta di trovarsi lì. La Sharapova ha ben altre ambizioni e ha giocato con grande attenzione un match terminato martedì (era stato sospeso per pioggia lunedì sera). La russa ha giocato bene lungo il 6-1 6-2 che la spinge al secondo turno contro.
DERBY RUSSO PER MARIA, LE SPERANZE DI SESIL
La russa ha giocato la finale al Canadian Open nel 2009 (a Toronto) e si è imposta per la quinta volta su cinque contro la Karatantcheva. La differenza si è vista sin dall'inizio. In particolare, Masha ha servito piuttosto bene e non ha concesso neanche una palla break, con percentuali notevoli (85% di trasformazione con la prima palla, quasi 70% con la seconda). “Avevo iniziato bene, poi non credo che la pioggia abbia giocato a mio favore perché ha spezzato il ritmo – ha detto la Sharapova – avrei preferito terminare lunedì sera e riposare oggi, ma le cose non funzionano così. Bisogna sapersi adattare”. Al secondo turno avrà un impegno altrettanto affascinante contro Daria Kasatkina, colei che le ha portato via la leadership nazionale. Tra le due non ci sono precedenti. Il match avrà l'onore del Campo Centrale e si giocherà alle 18.30 italiane. Da parte sua, la Karatantcheva proverà a ritrovare un livello decente adesso che ha sistemato la sua vita fuori dal campo. Lo scorso autunno ha sposato l'ex calciatore Georgi Dolmov che la segue ovunque e la fa anche da preparatore atletico. “Cinque anni fa non avrei mai pensato di sposarmi: i miei genitori sono divorziati e non avevo molta fiducia in questa istituzione, ma le cose cambiano. È stato bello trovare qualcuno con cui parlare e spero che la nostra coppia possa essere l'eccezione a quello che succede oggi, con tanti matrimoni-lampo e separazioni”. Non sarà semplice rivederla a certi livelli, forse impossibile (a Montreal ha giocato il suo primo main draw stagionale), ma ritrovarla così serena è una buona notizia. La positività del 2005, e il modo in cui fu gestita, avrebbe potuto essere letale. Invece Sesil è ancora nel tour. La classifica, tutto sommato, conta il giusto.