Alexandr Dolgopolov sarà il giocatore di più alta classifica (dopo Fish) a non giocare le Olimpiadi. “Ho qualche problema con la federazione” dice lui. Gli rispondono: “Vuole troppi soldi”.
Alexandr Dolgopolov non gioca in Coppa Davis dal 2007
 
Di Riccardo Bisti – 25 luglio 2012

 
Rafael Nadal è stato chiaro. “Quando ho deciso di rinunciare alle Olimpiadi è stato uno dei giorni più brutti della mia carriera”. Le stesse sensazioni provate da tutti quei i che non potranno andare a Londra per problemi fisici (Monfils, Kanepi) o per ragioni regolamentari (i tedeschi di seconda fascia, Tommy Haas su tutti). Tra gli assenti, tuttavia, ci sarà anche Alexandr Dolgopolov, numero 17 ATP e uno dei giocatori più spettacolari del circuito, tanto da avere moltissimi tifosi in tutto il mondo, anche in Italia. “Dolgo” non andrà a Londra, ma per lui non è una sorpresa. Rifiutando sistematicamente la Coppa Davis, non ha raggiunto i requisiti minimi di eleggibilità olimpica. A Londra, il tennis ucraino sarà rappresentato da Sergiy Stakhovsky, numero 94 ATP e omaggiato di una wild card. “E’ semplice: non volevo giocare in Coppa Davis, per questo non potrò partecipare alle Olimpiadi – ha detto Stakhovsky a ESPN – non va bene, ma le cose vanno così. Spero di poter partecipare alla prossima edizione”. Hanno provato a chiedergli perché non ha giocato in Davis, dove peraltro potrebbe costituire un buon team, ma lui ha tagliato corto: “Ho alcuni problemi con la federazione, non siamo riusciti a trovare una soluzione: la vicenda è in standby e per ora non gioco. E’ passato tanto tempo, spero che le cose vadano meglio in futuro. Per ora non mi va di parlarne troppo con la stampa”. A quanto pare, i problemi con la sua federazione gli avrebbero fatto pensare di cambiare nazionalità e diventare russo. A Mosca lo accoglierebbero a braccia aperte, soprattutto dopo aver (s)venduto al Kazakistan alcuni dei migliori talenti (Kukushkin, Golubev, Korolev, Schukin, Voskoboeva, Pervak e Shvedova).
 
Questa è la versione del giocatore. Meno parco di parole Vsevolod Kevlych, vicepresidente della federtennis ucraina. A suo dire, i problemi vertevano tutti sul denaro. Rispondendo a ESPN con una mail, ha detto che le richieste del giocatore erano troppo alte. “La federazione non è in grado di pagare un contratto del genere, nemmeno per un giocatore di così alto livello. Ci piacerebbe fare un accordo ragionevole, e ci piacerebbe davvero che Alex giocasse in Coppa Davis. Ovviamente non abbiamo la pretesa che lo faccia gratis. Ma devono esserci condizioni ragionevoli, probabilmente ancora migliori rispetto agli altri giocatori. Noi siamo pronti a mettere da parte il nostro ego. E ci attendiamo lo stesso da parte del giocatore”. Il 2012 di Dolgopolov non è straordinario: attuamente, il suo bilancio parla di 18 vittorie e 15 sconfitte, con due soli quarti di finale da gennaio in poi. Si è ripreso a Umago, dove è giunto in semifinale. In verità ha avuto un serio problema fisico: dopo l’Australian Open si è preso una malattia chiamata “Sindrome di Gilbert”, che colpisce il fegato e può portare stanchezza, debolezza e dolori addominali. Un problema che può condizionare tanto in allenamento quanto in partita. “E’ vero, ho ancora qualche problema di salute – dice lui – mi sta facendo perdere un po’ di tempo ed è qualcosa che non puoi permetterti se vuoi salire in classifica. E’ dura, ma ci devo convivere”.
 
La differenza sta soprattutto nelle ore di allenamento. Mentre gli altri giocano a lungo, lui deve sottoporsi a sessioni più leggere. “Facciamo cose diverse e cerchiamo di tenere conto del mio particolare stile di gioco e dei miei problemi di salute. Facciamo il punto della situazione e lavoriamo rispettando certi limiti”. Lui ha appena 24 anni e vuole continuare a migliorare, a prescindere dalle Olimpiadi. Magari a partire dal Citi Open di Washington, torneo ATP 500 che si svolge in contemporanea alle Olimpiadi.
 
OLIMPIADI: GLI ALTRI ASSENTI ILLUSTRI
 
MARDY FISH
Aveva deciso di non giocare già da tempo. Nel 2004 aveva perso la finale per l’oro contro Nicolas Massu. “Quella sconfitta è stata la più dolorosa della mia carriera. Per questo non sono andato a Pechino e non andrò a Londra”. Poi sono arrivati i problemi di salute che hanno reso ancor più facile la decisione.
 
MARION BARTOLI
La francese voleva che papà Walter facesse parte del team francese di Fed Cup. Gliel’hanno impedito, e allora non ha accettato alcuna convocazione. Come Dolgopolov, non ha soddisfatto i requisiti di eleggibilità.
 
KEVIN ANDERSON
Nemmeno lui ha ottenuto i requisiti minimi per essere a Londra, rifiutando più di una convocazione in Davis. Si è sposato con una donna americana in Illinois e sta cercando di ottenere la carta verde.
 
MARCEL GRANOLLERS
La sfortuna di essere spagnolo. Pur essendo tra i top 20, è il sesto giocatore spagnolo mentre i regolamenti olimpici ne consentono al massimo quattro. Il ritiro di Nadal ha aperto le porte del singolare a Feliciano Lopez, mentre lui resta fuori. Si consolerà con il doppio.
 
TOMMY HAAS
La classifica dell’11 giugno, quella del cut-off olimpico, lo vedeva al numero 87. Poi ha iniziato a giocare benissimo, vincendo sull’erba di Halle, ma la federazione tedesca non ha proposto il suo nome per un’eventuale wild card.