Il giapponese batte Marin Cilic, da cui aveva perso in finale allo Us Open, e centra la finale a Washington. Da allora il croato si è un po' perso, mentre il giapponese è in crescita costante. Che esame in finale: trova il “caldissimo” Isner. 

Si avvicinano gli Open degli Stati Uniti. Ma non solo: per Kei Nishikori e Marin Cilic stanno per arrivare anche tanti (troppi?) punti da difendere, oltre a una finale molto complicata da ripetere. Certo, siamo solo a Washington, ed è la semifinale di un ATP 500. Ma la vittoria, per il giapponese, è pur sempre una piccola rivincita. Un'iniezione di fiducia. Da quella finale tanto inedita quanto inaspettata, Marin Cilic non s'è più espresso a quei, mostruosi, livelli. Il piccolo Kei, invece, non s'è perso per strada. Quando non si è fermato ai box a causa dagli infortuni è spesso riuscito a mostrare un tennis di assoluto livello. Eppure Marin Cilic, che non ha raggiunto nemmeno una finale in questa infausta stagione, inizia l'incontro nel migliore dei modi. Approfitta di un Kei sceso in campo svogliato e troppo sicuro di se assieme e, dopo avergli tolto il servizio al secondo gioco, non deve far altro che sciorinare la sua arma impropria del servizio. Due occasioni, per il giapponese, ci sarebbero anche, nel quinto gioco. Ma due errori di dritto e di rovescio gli precludono la strada della rimonta. Poco importa. Cilic chiude il primo set in 35 minuti e poi spegne la luce. “Ho dovuto fare alcuni cambiamenti. Stava giocando molto bene e dal secondo set ho cominciato ad alzare il livello del mio gioco” la chiosa di Nishikori al termine dell'incontro. Già. A Kei è bastato cominciare a giocare ai suoi livelli e non c'è stata più partita.

KEI HA RITROVATO LA FORMA GIUSTA
Dieci minuti dieci e il giapponese si ritrova 5 giochi a 0. Cilic si salva dall'onta del bagel nel sesto gioco e “limita” il parziale sul 6 a 1. Troppo facile anche il terzo, per Kei. Break in apertura e la sensazione che si aspetti solo la stretta di mano finale. Un eccesso di romanticismo (o di fede nelle tradizioni) porta Nishikori ad inscenare un Harakiri nell'ottavo gioco, quando restituisce il break con un sanguinoso doppio fallo. Ma Marin è oramai in modalità fari spenti nella notte. Perde nuovamente il servizio a 15 e Kei non può far altro che concludere l'incontro. E raggiungere la quindicesima finale in carriera. La gioia più grande, forse, è l'essere tornato in gran forma, un grattacapo in più per Novak Djokovic in vista di Flushing Meadows. In finale se la vedrà con John Isner: nella sessione serale l'americano ha vinto un durissimo derby contro Steve Johnson: sotto 6-4 nel tie-break del terzo ha saputo salvarsi e si è imposto 11-9, proseguendo la serie positiva inaugurata la scorsa settimana ad Atlanta. A volte vien da domandarsi dove sarebbe Isner senza il cemento americano….

 

ATP 500 WASHINGTON – Semifinali

Kei Nishikori (GIA) b. Marin Cilic (CRO) 3-6 6-1 6-4

John Isner (USA) b. Steve Johnson (USA) 6-3 3-6 7-6