A SPASSO PER IL FORO – Una bella cerimonia organizzata dalla WTA ha dato il giusto tributo a Flavia Pennetta dopo l’addio un po’ in sordina a Singapore, mentre a Roma si vede anche Bracciali. Volandri sfiora il miracolo con Ferrer.

Una cerimonia durata 22 minuti, davanti a un migliaio di appassionati, ha commosso duemila occhi. E’ stata semplice ma vera, sentita. Lei ha detto che non avrebbe pianto, invece le lacrime sono scese quasi subito. Belli i video (quello di SuperTennis aveva “More than a feeling” dei Boston come sottofondo, quello della WTA comprendeva una decina di messaggi di saluto per Flavia, mandati da colleghi, colleghe e leggende. A proposito, qualcuno di voi sapeva che Elena Dementieva padroneggia così bene l’italiano?). E poi il mazzo di rose di Fognini, il discorso strappalacrime della Schiavone…bello. A un certo punto, uno spettatore l’ha invitata a giocare le Olimpiadi. Lei l’ha bloccato subito, supportata dallo speaker Cristiano Bucchi. “Per favore, non parliamo di questo argomento”. Di Flavia e del suo addio abbiamo già scritto tantissimo. Però una celebrazione ci voleva, specie per come aveva chiuso, sette mesi fa a Singapore. Dopo la sconfitta con Maria Sharapova era uscita dal campo quasi correndo. Un po’ anonimo, per una giocatrice che tutto è stata fuorché anonima. La serata si è virtualmente chiusa lì, quando Flavia ha detto “Ti amo” a Fognini. Mica facile farlo davanti a tutti.



La giornata era iniziata 10 ore prima, con la presentazione del match di Coppa Davis tra Italia e Argentina. Si giocherà a Pesaro dal 15 al 17 luglio e l’organizzazione sarà la stessa del primo turno contro la Svizzera: MCA Events, Ernesto De Filippis. C’era anche lui, oltre al sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che punta a regalare alla sua città il titolo di “Città Europea dello Sport” per il 2017. Non sarà semplice organizzare tutto: l’Adriatic Arena era un gioiello già funzionante, mentre il Circolo Tennis Baratoff non dispone nemmeno di un campo regolamentare. Il 22 maggio partiranno i lavori, con l’ampliamento del campo centrale (da 18×36 a 20×40) e la costruzione di un impianto da 6.000 posti, snodati su tre anelli. Ci vorranno una quarantina di giorni. Intanto c’è una notizia: sabato prossimo, il Consiglio Federale deciderà a chi assegnare l’eventuale semifinale contro la Serbia. Angelo Binaghi ha informato che sono pervenute due offerte: una da Napoli e una da Milano. Vedremo chi la spunterà, anche se voci di corridoio dicono che ci sia una grande favorita.


Dopo l’1-7 di lunedì, l’Italia ha raccolto un altro bilancio negativo: zero vittorie e tre sconfitte, ma non ci sono sorprese: anzi, Filippo Volandri e Claudia Giovine sono stati bravi a scippare un set agli avversari. Anche nel giorno del suo match più importante, Claudia è stata la “cugina di Flavia”. Gliel’hanno ricordato e ha specificato che è così da sempre, non solo in questi giorni. A Foligno sta lavorando bene, ma deve assolutamente migliorare sul piano fisico. Negli spostamenti laterali è lentissima. Se il campo fosse largo 4 metri, anziché 8,23, sarebbe già tra le top-50. Non sarà facile acciuffare le prime 100, anche perché non è più una bambina. Non ce ne voglia la simpatica Giovine, il cui slang pugliese ricorda proprio quello della Pennetta, ma il fatto che abbia vinto le pre-qualificazioni non è una notizia straordinaria per il tennis italiano. Volandri ha giocato un partitone contro Ferrer. Rimpianti pochi, anche se ha ripetuto 2-3 volte che gli sarebbe piaciuto giocare il tie-break del secondo set. Per il resto, ha ribadito cose già note: il suo futuro dipenderà dalla classifica ATP di ottobre. “Anche se giocare certe partite, in un ambiente come questo, ti fa venire voglia di andare avanti”. Adesso proverà le qualificazioni al Roland Garros, poi lo attende la lunga estate dei challenger italiani.


Mentre Simona Halep ci ha informato di aver trascorso il “day-off” facendo shopping a Roma, tra un campo e l’altro abbiamo incontrato…Daniele Bracciali. L’aretino era di buon umore, certamente sollevato dopo la chiusura della vicenda scommesse, almeno per quanto riguarda la Giustizia Sportiva (l’accusa non ha presentato ricorso). La forma fisica c’è, la voglia di giocare anche, resta l’incredibile intreccio tra organi competenti: da una parte c’è la Procura di Cremona (l’udienza preliminare del processo penale è prevista il 18 maggio), dall’altra ATP e ITF, indipendenti tra loro. In questo momento non può giocare, ma la situazione deve trovare uno sbocco: se l’ATP non capirà che il processo penale può durare anche un paio d’anni, lasciare Bracciali (e anche Starace) senza giocare può essere controproducente, specie se dovesse arrivare sentenza di assoluzione. Insomma, un bel casino. Nel frattempo, “Braccio” si gode l’ammissione nel ristretto club dei “Last Eight” al Roland Garros, in virtù della semifinale di doppio raccolta qualche anno fa proprio con Starace. Avrà il pass a vita. Una piccola soddisfazione che arriva dopo quasi due anni di gogna umana e mediatica. Gliel’abbiamo detto chiaro e tondo: “Un tuo ritorno nel tour sarebbe una gran bella storia da raccontare”. In fondo si ragiona sempre da giornalisti, anche quando si va a spasso…