Il serbo prosegue sull’onda lunga di Pechino: domina il talentuoso Dimitrov e approda agli ottavi. La nuova arma di Djokovic è un servizio sempre più incisivo. E’ il favorito del torneo.
Grigor Dimitrov viene ancora respinto (con perdite) da un top 10
 
Di Lorenzo Baletti – 10 ottobre 2012

 
Sulle pagine di questo sito, qualche tempo fa, avevamo definito Grigor Dimitrov “fotocopia sbiadita” di Roger Federer. Sette mesi dopo, la definizione rimane ancora attuale. I continui paragoni reggono da un punto di vista stilistico e delle movenze sul campo, ma in termini di sostanza rimane ancora un abisso. Certo, oggi serviva un’impresa per battere Nole Djokovic, ma il modo in cui ha perso lascia perplessi, al di là del risultato di 6-3 6-2. Il 21enne bulgaro sembra innamorato più dello stile che del risultato, e talvolta pare addirittura presuntuoso in alcune soluzioni tecnico-tattiche. Figuriamoci se dall’altra parte della rete c’è il n.2 del mondo. L’inizio di partita rispecchia l’andamento di tutto il match: otto minuti, e Nole è già avanti 3-0 con un break. Neanche il tempo di far ambientare Dimitrov, che il serbo ha già fatto capire chi comanda. Djokovic al servizio è impressionante, concede la miseria di due punti alla battuta in tutto il set, e se non ottiene il punto con il servizio, ci pensa dominando lo scambio da fondo. A fine partita, dirà di stare lavorando parecchio sul servizio. “Nel tennis di oggi è molto importante ottenere tanti punti gratis. Oggi ci sono riuscito, il che mi ha aiutato molto”.

Preso un buon vantaggio, Nole si limita all’ordinaria amministrazione, giocando con relativo impegno i turni alla risposta, e in assoluta scioltezza quelli alla battuta (94% di punti vinti con la prima, 80% con la seconda), e chiudendo per 6-3 in appena 25 minuti. Il secondo set parte come il primo: break nel primo game, e la partita praticamente si chiude qui. Perché il serbo continua a servire in maniera incredibile, e non molla da fondo. Il bulgaro prova a spingere, ma Djokovic gli fa sempre giocare un colpo in più. Dimitrov si spazientisce, il serbo da non concede nulla e gli basta spingere un po’ per prendere in mano lo scambio. Un doppio fallo di Dimitrov sigillava un altro break al settimo gioco, e il set si chiude 6-2 con ace di Nole. Appena 53 minuti per un Djokovic che sembra centrato, in grande forma, e ricorda quello di inizio stagione. Il prossimo avversario, Feliciano Lopez, proverà almeno ad issarsi oltre l’ora di gioco, “impresa” non riuscita oggi a Dimitrov, che da questa sconfitta può solo imparare: ci vuole meno attenzione all’estetica e più sostanza. Approda agli ottavi anche Andy Murray, che non ha nemmeno avuto bisogno di scendere in campo: Florian Mayer, suo avversario, si è ritirato per problemi a una costola.