Sono passati oltre 90 anni dall'incredibile scatto che ritrae due acrobati giocare a tennis su un aeroplano in volo. Molti si sono domandati se quell'immagine fosse autentica o un semplice fotomontaggio. Era tutto vero, ma sulle ali dell'aereo non c'era nessuna pallina da tennis. Le leggi della fisica avrebbero impedito qualsiasi tipo di colpo.

Per quattro anni (dal 1990 al 1993) è stato il sindaco di New York. Tuttavia, la passione di David Dinkins per il tennis non è mai venuta meno: nel 1990 emise un'ordinanza in cui vietava il passaggio degli aerei nella zona di Flushing Meadows durante lo Us Open, onde evitare di disturbare il gioco. Una sua frase è passata alla storia: “Il tennis non è una questione di vita o di morte: è molto di più”. Il buon Dinkins (oggi 90enne) avrebbe fatto un'eccezione per il mitico aereo ritratto in una foto passata alla storia, scattata nel 1925. È passato quasi un secolo, ma c'è ancora un alone di mistero sull'immagine che ritrae due temerari che giocano a tennis sulle ali di un aereo in volo, sopra la città di Los Angeles. In tanti hanno pensato che si trattasse di un fotomontaggio, buono per buggerare i creduloni. Invece è tutto vero: l'immagine mostra una scena di acrobazie aeree messe in scena nel novembre 1925 da Gladys Roy e Ivan Unger. Erano entrambi professionisti del mestiere e spesso avevano effettuato acrobazie ad alta quota. Sebbene i notiziari dell'epoca abbiano parlato di una “partita di tennis” sull'aereo, è altamente improbabile – se non impossibile – che colpissero davvero una pallina. In quei giorni, il Tampa Morning Tribune scriveva: “Sulle ali di un aereo in volo, a 3.000 piedi d'altezza sopra Los Angeles, Gladys Roy e Ivan Unger hanno tentato di giocare una partita di tennis. Non c'erano arbitri”.

MANCAVA LA PALLINA
A pilotare l'aereo Curtis JN-4 c'era Jack Tomac, che spingeva a una velocità relativamente bassa per i velivoli di oggi: 80 miglia orarie (circa 130 km/h). Per quanto l'aereo non fosse un proiettile in volo, le leggi della fisica avrebbero impedito qualsiasi tipo di palleggio. Un'analisi più attenta, effettuata da un sito dedicato ai pionieri dell'aviazione, sostiene che l'incontro si è giocato… senza pallina. “Gladys Roy e Ivan Unger hanno giocato a tennis, a 3.000 piedi d'altezza, dove si presumeva che l'aria fosse più nitida. Ovviamente senza pallina, perché recuperarne una avrebbe significato atterrare in anticipo”. In altre parole, se la partita da tennis è stata chiaramente simulata, tutto il resto è reale. Oltre alla foto che ha fatto il giro del mondo, nell'immenso archivio di Getty Images (la più importante agenzia fotografica al mondo) compare un'altra immagine in cui si mostra Unger (in primo piano) e la Roy (di spalle) in posizioni leggermente diverse. Tuttavia, in nessuna delle due foto compare o si intravede una palla da tennis. Unger era membro di una nota troupe di acrobazie aeree, denominata “13 Black Cats”. A distanza di così tanti anni, è impossibile sapere se anche Gladys Roy fosse un membro del gruppo, ma è certo che occasionalmente si è esibita al loro fianco. Divenne famosa per un paio di motivi: ha messo in scena il “Charleston” (un vivace ballo di derivazione jazz) sulle ali di un aereo e, secondo una delle sue lettere, avrebbe effettuato il salto da un paracadute più basso del mondo, lanciandosi dalla minuscola altezza di 100 piedi (circa 30 metri).

LA TRAGICA FINE DI GLADYS ROY
In un'intervista pubblicata nel maggio 1926 dal Los Angeles Times, diceva di fare di tutto: “Dal Charleston a giocare a tennis sulle ali di un aereo in corsa, tenere le gambe penzoloni sul carrello di atterraggio mentre l'aereo tocca terra. Nel momento in cui le mie dita toccano il suolo, salto verso l'alto e l'aereo si apre in una nuvola di polvere. Sembra dieci volte più emozionante di quando non sia in realtà perché la folla non può vedermi a causa della nube di polvere. Di recente, è capitato che la gente si sia stufata delle mie acrobazie, anche le più difficili, allora devo per forze inventarne di nuove se voglio mantenere la mia reputazione. Alla fine si verificherà un incidente, e poi… Chi organizza questi eventi conosce accoglie positivamente gli incidenti, perché la loro attenzione è rivolta al tintinnio dell'oro che finisce nelle loro tasche. Questo decreta il successo o il fallimento di un evento”. La sua vita si è interrotta bruscamente nel 1927, paradossalmente non durante un'acrobazia in alta quota, ma in un banale incidente: fu colpita da un'elica alla fine di un servizio fotografico: “Miss Roy era salita sull'aereo per farsi fotografare con una bellezza balneare dell'Ohio che aveva ottenuto un posto per partecipare al concorso annuale di bellezze da spiaggia ad Atlantic City. Il lavoro era quasi terminato quando è stato avviato il motore. È scesa dalla fusoliera e, incoscientemente, è entrata nell'elica”. Glady Roy aveva appena 25 anni. Non esistono documenti filmati della “partita “ passata alla storia. La traccia filmata più simile riguarda un'altra donna, Gladys Ingle, associata ai Black Cats, impegnata a cambiare un pneumatico nel bel mezzo di un volo. L'immagine più famosa di quegli anni, tuttavia, resta legata al nostro mondo. Rimane quella partita di tennis a metà, finita su migliaia di giornali e manifesti.