Potrebbe essere una favola, ma per ora non si è concretizzata. Lleyton Hewitt è sceso in campo nel doppio tra Australia e Stati Uniti e ha giocato un match gagliardo insieme allo specialista John Peers, ma non è bastato per superare i gemelli Bryan. Gli americani si sono imposti col punteggio di 6-3 6-3 4-6 4-6 6-3 e portato avanti gli Yankees, cui basterà vincere uno dei due singolari di domenica. Il programma sarà inaugurato da Tomic e Isner: in caso di successo di “Bernie”, che farà Hewitt? Punterà su Sam Groth (fisico e servizio d'acciaio ma cuore di panna) oppure manderà in campo se stesso? “Abbiamo bisogno che Bernie vinca, è il nostro focus attuale – ha detto Hewitt, sapendo dove sarebbero andati a parare i giornalisti – Tomic è il nostro numero 1, il leader della squadra e viene da un'ottima prestazione. Isner servirà bene, ma Bernard ha un tipo di gioco completamente diverso da quello di Groth”. Dovesse farcela, la buona performance in doppio sembra aver aumentato le azioni del neo-capitano aussie, uno che si esalta in queste situazioni. “Non sappiamo cosa faranno gli australiani sul 2-2 – ha detto Jim Courier – il modo in cui Lleyton ha giocato mi fa pensare che abbia una chance. Noi siamo pronti a qualsiasi soluzione”. Non c'è dubbio che sull'eventuale 2-2 la tensione sarebbe altissima, anche perché sia Groth che Hewitt hanno vinto l'unico precedente contro Sock, peraltro giocato sull'erba (Wimbledon 2015 per Groth, Newport 2014 per Hewitt).
UNA SUPERFICIE CHE NON VA BENE
A proposito di erba, impazza la polemica sulla superficie. In queste ore è emerso un vecchio accordo tra federtennis americana e australiana secondo cui si sarebbe dovuto giocare sul cemento. La storia ve l'abbiamo già raccontata: nel 1999 si sarebbe dovuto giocare in Australia, ma l'incontro si tenne a Boston per festeggiare il centenario della Davis. Gli australiani chiesero e ottennero di giocare sul cemento (e non sulla terra) oltre alla possibilità di ospitare gli States nei successivi due match: tuttavia, l'accordo prevedeva che il primo match si sarebbe giocato sul cemento. La faccenda è emersa in questi giorni, a seguito di un articolo di Cristopher Clarey sul New York Times. L'ITF ha ammesso che a Kooyong si sta giocando sulla superficie “sbagliata”. Il problema sarebbe stata una cattiva comunicazione tra Federazione Internazionale, USTA e Tennis Australia. “Tra i vari punti dell'accordo si diceva che l'Australia avrebbe giocato in casa i due successivi incontri e che il primo si sarebbe giocato sul cemento, mentre per il secondo ci sarebbe stata la classica possibilità di scelta per gli australiani – ha ammesso l'ITF con un comunicato diffuso da Barbara Travers – ma l'accordo risale al 1999 e le due squadre non si sono più affrontate fino al 2016: le note ITF specificavano la doppia partita interna per L'Australia, non c'era traccia del requisito sulla superficie. E' stata una svista da parte di ITF, USTA e TA. Tutte le parti in causa lo riconoscono e lo riferiranno al Comitato di Coppa Davis. Entrambe le nazioni hanno accettato le condizioni di questa partita: nello spirito della sportività, Australia e Stati Uniti si rifaranno alla decisione del Comitato per il prossimo scontro diretto”. Sembra probabile che si decida di far giocare il match sul cemento, altrimenti il vantaggio per l'Australia sarebbe eccessivo. La pensa così la USTA, che per bocca di Chris Widmaier: “Ci rendiamo conto che per l'occasione c'è stata una svista. Non vediamo l'ora di lavorare insieme a ITF e Tennis Australia per correggere il problema nella prossima occasione”. Più chiaro di così…
AUSTRALIA – STATI UNITI 1-2
John Isner (USA) b. Sam Groth (AUS) 7-6 6-2 6-2
Bernard Tomic (AUS) b. Jack Sock (USA) 7-6 6-3 3-6 6-4
Bryan / Bryan (USA) b. Hewitt / Peers (AUS) 6-3 6-3 4-6 4-6 6-3