Decisione a sorpresa di David Ferrer: dopo 15 anni di collaborazione, si separa con coach Javier Piles. Continuerà a lavorare all’accademia TenisVal sotto la guida di Josè Altur.
Sotto la guida di Javier Piles, David Ferrer ha vinto tutti i suoi 20 titoli ATP
Di Riccardo Bisti – 22 dicembre 2013
Cade una certezza, di quelle granitiche. Si pensava che la carriera di David Ferrer sarebbe rimasta legata fino alla fine a Javier Piles, l’uomo che lo ha preso ragazzino e ha forgiato un grande campione a dispetto di un talento tecnico non eccelso. Inutile riportare l’impressionante serie di trionfi colti dallo spagnolo, passati in secondo piano soltanto perchè aveva Ciclone Nadal davanti a sè. A dare la notizia è stato lo stesso Ferrer a Sport360, testata degli Emirati Arabi, dove nei prossimi giorni giocherà il Mubadala World Tennis Championships, la ricca esibizione di Abu Dhabi. “Domani pubblicherò un comunicato perchè 3-4 giorni fa ho terminato la mia collaborazione con Javier Piles – ha detto ‘Ferru’ – sono triste perchè è stata una relazione quasi familiare. L’anno prossimo inizierò a lavorare con Josè Altur. Con Javier è tutto a posto, non ci sono problemi di natura personale. Abbiamo lavorato insieme per molti anni e abbiamo semplicemente deciso di interrompere il rapporto professionale”. La relazione Piles-Ferrer è nota per il famoso aneddoto, un mix tra leggenda e realtà, secondo cui Piles avrebbe rinchiuso un giovane Ferrer nello sgabuzzino perchè non aveva molta voglia di allenarsi. David lo mandò al diavolo e pensò bene di guadagnarsi da vivere come muratore. Resosi conto della durezza dei mattoni, pensò bene di tornare al tennis, diventando uno dei più grandi lavoratori del circuito. La sua dedizione gli ha consentito di migliorarsi anno dopo anno, diventando un giocatore completo e forte su tutte le superfici. Quest’anno ha ottenuto la finale al Roland Garros, ma ha raggiunto le semifinali anche all’Australian Open e allo Us Open, oltre a un paio di quarti a Wimbledon. Senza contare i successi su tutte le superfici e la ciliegina sulla torta del trionfo al Masters 1000 di Parigi Bercy nel 2012.
Piles aveva diradato la sua presenza già nel 2013, anche perchè ha subito un doloroso lutto familiare. Tra i due c’è sempre stato un rapporto particolare: è anche grazie a Piles (o meglio, alla moglie) che Ferrer ha incontrato la fidanzata Marta Tornel, fondamentale per dargli stabilità e serenità dopo un momento piuttosto difficile sul piano personale. Ad aprile, “Ferru’ compirà 32 anni e tanti si aspettano un suo calo. Professionista da oltre 10 anni, non ha mai mollato il piede dall’acceleratore. Eppure il suo tennis così fisico, basato su due gambe potenti e rapidissime, potrebbe presentargli il conto. Quest’anno, aiutato dal calo di Federer e dall’infortunio di Murray, è riuscito a chiudere al numero 3 ATP, ma aveva giocato meglio l’anno scorso. E’ vero che ha ottenuto la finale a Parigi (aiutato dalla sconfitta di Federer contro Tsonga), ma ha perso un po’ troppe finali: dopo l’ottimo inizio, con i successi ad Auckland e Buenos Aires, ne ha perse ben sette di fila ad Acapulco, Miami (tra mille recriminazioni in una finale-thriller contro Murray), Oeiras, Roland Garros, Stoccolma, Valencia e Parigi Bercy. Nella sua quotidianità non cambierà molto: continuerà ad allenarsi presso l’Accademia TenisVal di Valencia, la stesso dove fa base la nostra Sara Errani. Al suo fianco ci sarà il 45enne Josè Altur, ex giocatore di buon livello (è stato al massimo numero 88 ATP), che per un periodo si è occupato anche del nostro Amerigo Contini. Altur è proprietario e direttore di un’accademia che ha colto risultati impressionanti, e in passato aveva già allenato Igor Andreev. Starà a lui cercare di tenere Ferrer a livello di top-5. Francamente, dopo quanto si è visto negli ultimi mesi, sarebbe un gran risultato anche solo restare tra i primi 10. David sarà capace di stupirci per un altro anno?
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...