Roberta Vinci è l’ultimo appiglio per una medaglia italiana. Difficile in doppio, possibile nel misto. Pennetta-Schiavone perdono contro le Taiwanesi. Nishikori sorprende Ferrer.
Altra delusione olimpica per Flavia Pennetta e Francesca Schiavone
Di Riccardo Bisti – 2 agosto 2012
Non è ancora il momento di alzare bandiera bianca. Le sconfitte di Flavia Pennetta, del doppio Pennetta-Schiavone e (in misura minore) del misto Errani-Seppi hanno ridotto le speranze di medaglia per l’Italtennis. Avranno un certo valore tecnico soprattutto le medaglie in singolare, ma anche un eventuale bronzo in misto sarebbe accolto con giubilo dalla nostra federazione (peraltro presente in forze a Londra). Nello sport italiano, le medaglie olimpiche hanno valore tecnico ma anche “politico”. Angelo Binaghi, in particolare, si augura di poter citare una medaglia olimpica nel discorso che il prossimo 9 settembre reciterà all’Assemblea di Fiumicino, piena di applausi e priva di avversari. La FIT non deve essere troppo contenta di come stanno andando le Olimpiadi, ma ha ancora una speranza. Si chiama Roberta Vinci. La tarantina, simpatica e talentuosa, è a un passo dalla zona medaglie sia nel doppio femminile (in coppia con la Errani) che nel misto (con Daniele Bracciali). I prossimi impegni non saranno facili, ma hai visto mai…
Partiamo dal doppio femminile. Errani e Vinci sono la grande sorpresa del 2012. Hanno vinto il Roland Garros e sono rimaste imbattute per oltre tre mesi, volando al numero 2 del ranking (alle spalle delle americane Raymond-Huber). L’erba non è la loro miglior superficie, ma in doppio non conta così tanto. Sono cariche di aspettative e fino ad oggi hanno fatto il loro dovere, anche se contro Klepac-Srebotnik hanno lottato fino al decimo game del terzo set. Il prossimo ostacolo, tuttavia, è il peggiore possibile. Le azzurre troveranno le sorelle Williams in un match che avrebbe dovuto giocarsi mercoledì. Mentre Serena ha sbrigato in un attimo la pratica-Zvonareva, Venus è rimasta a lungo in campo contro Angelique Kerber. Ha perso in due set, e per Vinci-Errani sono arrivate due brutte notizie: il rinvio aiuterà Venus, che con la sua malattia sarà ben contenta di prendersi una notte di riposo. E adesso, fuori dal singolare, si concentrerà e sarà ancora più “cattiva” in doppio. La sfida è programmata come ultimo match sul campo 2, dopo che Serena Williams avrà giocato il suo singolare contro Caroline Wozniacki. Ieri, in condizioni particolari, sfruttando stanchezza e delusione di Venus, le azzurre avrebbero potuto dire la loro. Invece si giocherà nelle massime condizioni di difficoltà.
C’è poi il doppio misto. Mentre Sara Errani e Andreas Seppi hanno fatto il possibile contro Lisa Raymond e Mike Bryan (perdendo 7-5 6-3), Vinci-Bracciali hanno portato a casa un complicato match contro gli svedesi Arvidsson-Lindstedt. La coppia azzurra si è imposta 10-8 al super tie-break ed è nei quarti. La montagna è ripida: venerdì (salvo sorprese) se la vedranno con Liezel Huber e Bob Bryan, vincitori di due Slam e teste di serie numero 2. Gli americani, prima, dovranno battere i tedeschi Kas-Lisicki. Il misto è una specialità senza gerarchie, senza alcun valore tecnico. Si gioca cinque volte all’anno (Hopman Cup compresa) e può capitare che ci siano sorprese. All’ultimo Australian Open, per esempio, si sono imposti Mattek-Tecau (e i nostri Vinci-Bracciali sono giunti in semifinale). Insomma, la possibilità di medaglia c’è. Senza contare che sia la Huber che Bryan sono ancora impegnati nei rispettivi tabelloni di doppio, e che quindi potrebbero essere un filo stanchi e/o distratti.
Le speranze di una medaglia italiana, ovviamente, non cancellano quanto si è visto in un intenso mercoledì. Pennetta e Schiavone hanno buttato via un’altra possibilità di medaglia. Non clamorosa come a Pechino, perché siamo ancora a livello di ottavi, ma nessuno si aspettava che perdessero contro le giocatrici di Taiwan Su-wei Hsieh e Chia-jung Chuang, rispettivamente numero 33 e 43 nel ranking di specialità. Il match era stato sospeso sul 7-6 5-5 per le azzurre. Si sperava che una partenza sprint potesse chiudere la pratica. Invece la partenza è stata disastrosa, con le asiatiche brave a vincere cinque dei primi sei giochi e subito avanti 3-1 al terzo. C’è stata la reazione fino al 3-3, ma poi i buoi sono definitivamente scappati. E’ una grande delusione, perché Pennetta e Schiavone hanno cuore, testa ed esperienza per andare oltre eventuali lacune tecniche e d’intesa (che ci sono e si sono viste). L’interesse per le vicende italiane ha fatto passare quasi in secondo piano i singolari. Detto dei successi di Federer e Djokovic, i tabelloni si sono allineati ai quarti di finale (tutti in campo oggi). Tra gli uomini, sono in gara cinque delle prime otto teste di serie ma il più basso in classifica è Kei Nishikori, numero 15. Il giapponese ha siglato l’unica vera sorpresa di giornata, battendo David Ferrer 6-4 al terzo in un match terminato sotto il tetto. Il giapponese si è presentato in condizioni strepitose e può dire la sua contro Del Potro. Non è certo una sorpresa la vittoria di Isner su Tipsarevic (n. 7). Adesso l’americano sfida Sua Maestà Federer. Nella parte bassa, c’è il previsto Tsonga-Djokovic mentre Nicolas Almagro è stato bravissimo a infilarsi nella zona lasciata scoperta da Berdych, ma la sua corsa dovrebbe terminare contro Andy Murray, un po’ incerto contro Baghdatis ma ugualmente vincitore.
Gerarchie ancora più chiare tra le donne: nei quarti ci sono sei delle prime otto, e non è certo una sorpresa la presenza di una campionessa come Kim Clijsters. Maria Kirilenko si è infilata nella zona presidiata dalla Radwanska ma adesso sembra chiusa dalla Kvitova. Grande attesa per Clijsters-Sharapova, mentre in alto Serena Williams è favorita sulla Wozniacki (6-4 6-2 alla Hantuchova, seguita dal “nostro” Pistolesi, ultimo italiano ad essere eliminato nei tabelloni di singolare) e Victoria Azarenka dovrà stare attenta ad Angelique Kerber, silenziosa e vincente come ormai le capita da un anno. Questo è il torneo olimpico, dove per ovvi motivi patriottici abbiamo dedicato più spazio ai doppi che ai singolari. Ci viene il dubbio (spanti semi-vuoti a parte) che l’incidenza olimpica del nostro sport, dopo le attese e i proclami, subirà un brusco ridimensionamento. Ma di questo parleremo a fine torneo.
OLIMPIADI – SINGOLARE MASCHILE
Quarti di finale
Federer – Isner
Nishikori – Del Potro
Almagro – Murray
Tsonga – Djokovic
OLIMPIADI – SINGOLARE FEMMINILE
Quarti di finale
Azarenka – Kerber
Serena Williams – Wozniacki
Clijsters – Sharapova
Kvitova – Kirilenko
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