Era da 39 anni e 4 mesi che l'Italia non aveva due giocatori fra i primi 20 della classifica ATP. Un traguardo che ribadisce come il 2018 sia la miglior stagione del nostro tennis maschile dai tempi di Panatta e Barazzutti. Giusto festeggiare, vietato accontentarsi: numeri e possibilità dicono che il terreno è quello ideale per provare a fare ancora meglio.Negli ultimi giorni la statistica ha fatto il giro dei siti specializzati e non solo: grazie agli ottavi di finale raggiunti da Marco Cecchinato al Masters 1000 di Shanghai, nel ranking ATP pubblicato oggi l’Italia ha di nuovo due top-20, come al nostro tennis maschile non accadeva da 39 anni e 4 mesi. Per ritrovare qualcosa di simile bisogna tornare al 28 maggio del 1979, quando il ciclo di Panatta e Barazzutti iniziò ad avvicinarsi lentamente alla conclusione (da quel momento in poi avrebbe vinto un solo titolo ATP ciascuno), lasciando spazio a un futuro che non è mai stato all’altezza del passato. Non lo è nemmeno oggi, perché i risultati dei nostri due migliori giocatori contemporanei non sono paragonabili ai traguardi raggiunti negli Anni ’70, soprattutto da Panatta, unico azzurro (uomo) capace di vincere uno Slam nell’intera Era Open, ma siamo comunque di fronte a risultati che, sportivamente parlando, mancavano da un’eternità. I sei titoli raccolti quest’anno da Fognini, Cecchinato e Berrettini il tennis azzurro li aveva vinti solamente nel biennio 1976-1977, e oltre all’Italia ci sono soltanto tre nazioni in grado di vantare due top-20 nella classifica attuale: Argentina, Croazia e Stati Uniti. Hanno tutte giocatori migliori dei nostri, ma non è detto che sia finita qua, perché la situazione è incoraggiante anche senza il campione in grado di incollare la gente alla TV. Fognini ha 31 anni ma una stagione di qualità e continuità come il 2018 non l’aveva mai disputata, tanto che ha ritrovato il best ranking di quattro anni prima, Cecchinato è appena arrivato e continua a migliorare, Berrettini ha 22 anni e Sonego 23, fra i primi 100 ci è appena arrivato e promette di starci molto a lungo come il laziale.
FABIO ALLE FINALS DA RISERVA: SI PUÒ
L’importante, pur tenendo presente che siamo di fronte a risultati così preziosi che – escludendo il biennio 1976-77 – rendono il 2018 la miglior stagione di sempre del nostro tennis ATP, è non accontentarsi. La situazione è quella ideale: i giovani possono crescere senza grandi pressioni perché davanti c’è chi fa meglio di loro, e chi fa meglio di loro può provare con serenità a fare ancora di più. Cecchinato sta capendo che a certi livelli ci può stare davvero, e la sua classifica non vive solo dell’exploit a Parigi (senza quei punti sarebbe n. 41, comunque ad altissimi livelli), mentre per Fognini è il momento di dar fondo a tutto ciò che ha. La top-10 resta un miraggio, e a meno di un exploit alla Cecchinato lo resterà per sempre, perché mentre le posizioni da scalare sono poche i punti da raccogliere sono tantissimi. Ma per Fabio potrebbero aprirsi comunque scenari importanti. Per esempio, l’infortunio di Juan Martin Del Potro libererà un posto per le ATP Finals, e fa aumentare le chance di Fabio di volare a Londra come una delle due riserve. Il posto da titolare è ben altra cosa, ma già esserci sarebbe un traguardo di prestigio, premio – insieme a un assegno-incentivo da oltre 100.000 dollari – per una stagione impreziosita già da 43 vittorie, mai così tante in passato. Se la Race to London finisse oggi, con Del Potro assente, Fabio mancherebbe la chiamata per Londra per soli 75 punti, beffato dalla finale di Coric a Shanghai. Vuol dire che, sempre che Nadal decida di giocare le Finals, e a oggi non è scontato, da qui a fine anno Fognini potrebbe giocarsi un biglietto per Londra col croato. Una motivazione in più per far bene negli ultimissimi appuntamenti importanti della stagione (Vienna, Bercy), da sempre nemici del numero uno d’Italia. Vincere qualche partita più del solito potrebbe bastare per regalargli una delle più grandi soddisfazioni in carriera. Per la continuità mostrata ad alti livelli se lo meriterebbe: è alla sua settimana n.121 fra i primi 20. Altro record del nostro tennis.