ROLAND GARROS – La gioia immensa di Maria Sharapova. "Il trofeo è troppo bello, quasi quasi lo rubo!". Halep: "Mi farò comunque un regalo".

Di Alessandro Mastroluca – 8 giugno 2014

 
Maria Sharapova è la prima russa ad aver vinto più di una volta uno stesso torneo del Grande Slam. Se gliel'avessero chiesto qualche anno fa, non avrebbe mai pensato che sarebbe stato proprio il Roland Garros. Proprio lei, che un tempo sentiva di muoversi sulla terra rossa come una mucca sul ghiaccio, ha festeggiato il 32esimo titolo WTA, il decimo sul rosso, quinto Slam in assoluto. “Quanto mi piace questa coppa – ha detto raggiante in conferenza stampa – peccato che quella che mi danno da portare a casa sia tanto più piccola. Forse potrei rubarla” ha concluso con una gioiosa risata. “E' la vittoria più intensa di tutta la mia carriera – ha spiegato – più vado avanti con gli anni e più apprezzo questo tipo di partite, questo tipo di successi. Il match è stato pieno di alti e bassi; quando pensavo di essere vicina alla vittoria ho perso quattro punti di fila e ho dovuto riorganizzare tutto, anche mentalmente. Chiaramente nessun giocatore nasce specialista della terra rossa, a meno che non si chiami Rafa Nadal. È davvero speciale per me pensare di aver vinto una partita in cui ho dovuto correre così tanto, con così tanti scambi lunghi”. Nell'ultimo anno, ha confessato di essere cambiata molto. “Avevo un atteggiamento pessimo in campo, ma non potevo permettermi di continuare così perché tutte le persone del mio staff hanno un'incredibile fiducia in me”. Un viaggio, quello di Masha, iniziato dieci anni fa con l'inaspettato trionfo a Wimbledon. “E' incredibile che io sia ancora qui. Allora pensavo solo che avevo giocato un grande torneo, e mi chiedevo: sarò capace di vincere un altro Slam? E ora sono qui. Qualche anno fa entravo in campo nei primi turni al Roland Garros sperando solo che finisse il più presto possibile. Adesso resto in campo anche per ore, se serve, come oggi. Sono cambiata, e questo mi ha aiutato molto”. In questo c'è la più grossa affinità con Jimmy Connors, forse l'uomo giusto nel momento sbagliato quando l'ha scelto come coach prima di ripensarci dopo una sola partita. Entrambi vivono per competere. Entrambi adorano vincere ma ancor di più non sopportano proprio di perdere.
 
HALEP: “MI FARÒ UN REGALO”
Dopo 182 minute di corse e rincorse, di tensioni e battaglia, Simona Halep ha infilato la testa sotto l'asciugamano. “Ho pianto, ma solo per qualche minuto – ha spiegato ai giornalisti che l'hanno accolta in conferenza stampa con un applauso – Poi mi sono detta: devi essere felice. Era la mia finale Slam e ho dato davvero tutto. Ho giocato a un livello altissimo, devo essere fiera di queste due settimane” ha detto la neo numero 3 del mondo. “Non è stato facile all'inizio – ha raccontato – anche se cercavo di pensare che fosse una finale normale di un torneo normale. Penso di aver scelto le tattiche giuste: colpivo forte, aprivo gli angoli. Lei serviva con molto kick e per me rispondere bene diventava difficile. Devo dire che è stata proprio una bella finale, l'atmosfera in campo è stata incredibile. Sentivo la gente che gridava il mio nome tra un punto e l'altro, non lo dimenticherò mai. Voglio ringraziarli tutti, soprattutto i rumeni che son venuti fin qui per vedermi. Mi hanno detto che hanno perfino messo dei maxischermi nelle piazze in Romania per la partita. È incredibile”. Simona non si è lamentata delle lunghe pause che Masha si è presa tra un punto e l'altro, che gli sono costate anche un warning nel terzo set. C'è qualcosa, però, che cambierebbe nella sua finale. “Il mio dritto. Non ha proprio funzionato. Devo migliorarlo soprattutto quando lo gioco incrociato”. Da questo torneo, ha concluso, “Ho imparato che posso giocare a un livello davvero molto alto, che posso gestire le emozioni e mantenere la calma anche in una finale Slam”. E adesso? “Mi prenderò un po' di riposo e mi prenderò qualcosa di grosso con l'assegno che mi hanno dato. Ho ancora un po' di tempo per pensarci, ma sarà di certo qualcosa di speciale”.