di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Ogni maledette domenica. La carriera di Julien Benneteau potrebbe ispirare gli sceneggiatori di Hollywood. Già, perché ogni maledetta domenica che il francese si trova a disputare una finale Atp, cascasse il mondo, lui la perde. Questa volta, a beneficiare della maledizione di Benneteau è stato Kei Nishikori. Il fresco finalista degli US Open, incassato il ko a New York con Cilic, si è preso un'immediata "vendetta" sportiva. E chi meglio del povero Julien per la pronta rivincita?
E così sono dieci le finali disputate dal tennista transalpino, tutte senza fortuna. Ma c'è di più: è la terza finale consecutiva in Malesia per Benneteau, nel 2012 ha perso da Juan Monaco, nel 2013 da Joao Sousa (finora, quello malese resta il primo e unico titolo per il protoghese) e quest'anno dal talentuoso allievo di Michael Chang che porta a casa il terzo titolo stagionale.
La svolta arriva al termine del primo set quando Julien, avanti 5-4, va a servire per il set. Il break conquistato nelle prime fasi dell'incontro sembra un vantaggio rassicurante, ma sul più bello Benneteau s'inceppa, si fa strappare la battuta e Nishikori trascina il parziale al tie break dove prende subito il largo e chiude senza troppe difficoltà sul 7-4.
A 33 anni, il francese è vicino al suo best ranking (n. 26 nel 2012) con la 29esima posizione in classifica, e quest'anno, in doppio, ha vinto la finale deel Roland Garros in coppia con Roger Vasselin, ma il tempo per sfatare la maledizione stringe…