Di Riccardo Bisti – 12 ottobre 2014
Camila Giorgi è stata abbandonata dal suo colpo migliore. Sei mesi fa, a Katowice, si era arrampicata fino al matchpoint nella finale contro Alize Cornet. Ma la sua risposta di rovescio era finita fuori. Stavolta, a un punto dal titolo a Linz contro Karolina Pliskova, si è irrigidita e ha sparato il rovescio in mezzo alla rete. E così l'appuntamento con il primo titolo WTA è ancora rimandato. 24 ore fa esaltavamo la capacità della Giorgi di azzerare le memorie negative: adesso dovrà fare altrettanto in vista di Mosca, ultimo torneo dell'anno, dove può fare ottime cose. Ma adesso deve smaltire la delusione per una partita che ha cambiato direzione diverse volte, contro una giocatrice atipica quanto lei e per questo difficile da affrontare. Dall'alto dei suoi 186 centimetri, Karolina Pliskova è piuttosto lenta negli spostamenti. Pur essendo piuttosto magra, ricorda un po' Lindsay Davenport. Gran servizio, palla pesante e sicura ma grande difficoltà nel muoversi, soprattutto in laterale. Ne è consapevole, quindi cerca di ovviare con qualche recupero in back e un'attenta visione di gioco. Ed è molto intelligente: a dispetto della giovane età (22 anni), presta molta attenzione agli aspetti tattici. Lo ha fatto anche contro la Giorgi, battuta col punteggio finale di 6-7 6-3 7-6. L'ha osservata nei giorni scorsi e ha capito che l'azzurra era in palla anche col dritto. Per questo non ha insistito solo da quella parte, ma ha spesso cambiato direzione. E i risultati le hanno dato ragione. Camila ha commesso una cinquantina di errori gratuiti, alternati a splendide soluzioni vincenti. Ma la partita avrebbe potuto finire in due set se la Pliskova non si fosse disunita sul 5-4 e servizio nel primo set, quando ha permesso alla Giorgi di rimettere in sesto il primo set e vincerlo alla distanza.
FINALE THRILLER
Con i 10 ace sparati in questa finale, la Pliskova ha superato Serena Williams ed è salita al primo posto nella classifica stagionale con ben 426 assi. Però non si limita al servizio. Gioca profondo e sa essere incisiva quando può colpire in buona posizione. Contro la Giorgi sapeva di non poter tirare troppi vincenti, poiché l'azzurra si muove come una libellula. Allora ha cercato di allontanarla dalla comfort-zone. Nel secondo set c'è riuscita alla perfezione, volando 4-0 e chiudendo 6-3. Il terzo è stato un “drama” sportivo. Sull'1-0 Giorgi, dopo aver sciupato un paio di palle break, la Pliskova ha chiesto l'intervento del trainer per un dolore alla coscia sinistra, quasi all'altezza del gluteo. Massaggio e fasciatura hanno fatto miracoli: Karolina è volata sul 5-1, approfittando dei tanti errori della Giorgi, sfasata dall'improvvisa perdita di ritmo. Ma Camila non si è arresa e ha preso a giocare benissimo, anche con intelligenza. Senza nulla da perdere, ha sistemato il mirino della sua racchetta-fucile e, senza concedere matchpoint, ha rimesso in parità la sfida. Sul 6-5 in suo favore, sul servizio Pliskova, è arrivata ad un punto dal successo (anche se, in verità, era stata aiutata da un nastro fortunato sul 15-15). Il rovescio le è finito in rete e nel tie-break ha prevalso l'intelligenza della Pliskova. La ceca variato spesso la direzione del servizio e nel palleggio non ha mai cercato di strafare. L'ultimo punto era un po' crudele per la Giorgi, che sbagliava goffamente uno schiaffo al volo di rovescio. E così la Pliskova correva ad abbracciare coach Jiri Vanek, ex discreto giocatore, n. 74 ATP nel 2000. La ragazza ha mostrato una certa maturità nel gestire i punti importanti: per lei è il terzo titolo WTA dopo Kuala Lumpur 2013 e Seul 2014. Con questo successo entrerà tra le top-30 WTA.
SETTIMANA DI PROGRESSI
L'appuntamento è soltanto rimandato. Il tennis della Giorgi continua ad essere esplosivo e, lentamente, sta trovando un briciolo di continuità. Nella settimana di Linz non ha avuto grossi problemi con il dritto, perso soltanto in alcuni frangenti della finale. Tenendo conto delle recenti difficoltà, va bene così. Anche il servizio è molto più solido: in finale ha tirato sette ace a fronte di appena due doppi falli. E' una buona base per costruire un futuro. Gli sprazzi della Giorgi sono da numero 1, ma tanti aspetti del suo gioco sono acerbi e immaturi. Nel 2014 ha preso confidenza con il tour maggiore: la speranza è che l'esperienza le serva l'anno prossimo, quando sarà chiamata a consacrarsi tra le big. E, magari, a vincere il tanto sospirato titolo WTA. A meno che non decida di farsi un bel regalo alla Kremlin Cup di Mosca. Esordirà contro una qualificata, poi avrebbe Flavia Pennetta ed eventualmente di nuovo Karolina Pliskova nei quarti. Sta già affilando le armi.
WTA LINZ – Finale
Karolina Pliskova (CZE) b. Camila Giorgi (ITA) 6-7 6-3 7-6